Dal prossimo 24 febbraio al 16 giugno Palazzo Ducale ospiterà una grande retrospettiva, curata da Denis Curti, su uno dei maggiori fotografi del XX secolo: André Kertész. Considerato da Henry Cartier-Bresson il padre della fotografia contemporanea e da Brassai il proprio maestro, Kertész nel corso della sua carriera di fotografo ha dimostrato come qualsiasi aspetto del mondo, dal più banale al più importante, meriti di essere fotografato. Tra i pionieri della fotografia straight, con i suoi costanti mutamenti di stile, temi e linguaggio, se da un lato ci impediscono di collocare il lavoro del fotografo ungherese in un ambito estetico esclusivo, dall’altro ne dimostrano la versatilità e la continua ricerca comunicativa.
PERCHE' ANDARE
Il percorso espositivo presenterà oltre 180 fotografie che ripercorrono, suddivise in tre sezioni, l’intero percorso artistico del maestro ungherese. In più di cinquant’anni di carriera Kertész ha sempre utilizzato la fotografia come se fosse un suo diario visivo atto a rivelare la poesia dietro le semplici e anonime cose quotidiane, catturate attraverso prospettive uniche e rivoluzionarie. In mostra si può notare come le immagini del fotografo prediligano gli attimi, le emozioni passeggere. Si tratta di foto che vivono nel ricordo e che evocano ricordi come ad esempio il profilo dei comignoli sullo sfondo del cielo o il gioco di doppi creato dall'ombra di una forchetta in un piatto. Tutto con una capacità modernissima di reinventare il reale.
DA NON PERDERE
Nonostante la strada sia stata il soggetto principale delle sue fotografie, in mostra non ci sono foto di cronaca o di eventi mondani. L'interesse di Kertész era quello di mostrare la felicità silenziosa dell’intimità quotidiana. Il fotografo ha, infatti, mantenuto una linea poetica che lo tenne distante tanto dallo sperimentalismo di Man Ray, quanto dall’impegno sociale e politico che avrebbe avuto la sua definitiva consacrazione con la Guerra di Spagna del 1936. «La mia fotografia è veramente un diario intimo - ha spiegato - è uno strumento, per dare un’espressione alla mia vita, per descrivere la mia vita, come i poeti o gli scrittori descrivono le esperienze che hanno vissuto».
André Kertész. Un grande maestro della fotografia del Novecento
Dal 24 febbraio al 16 giugno 2018
Luogo: Palazzo Ducale - Sottoporticato, Genova
Info: 010 817 1600
Sito: www.palazzoducale.genova.it