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Giapponismo, mostra, Rovigo

Al via la mostra sul Giapponismo a Rovigo

A Palazzo Roverella l'influenza dell'arte giapponese sulla cultura figurativa europea

Emil Orlik
Courtesy Daxer & Marschall Gallery, Monaco
Emil Orlik - Paesaggio con il monte Fuji, 1908
Mappa per la prima volta le tendenze giapponiste dell'Europa tra Ottocento e Novecento. È la mostra Giapponismo. Venti d'Oriente nell'arte europea. 1860 – 1915 che attraverso le opere di grandi artisti europei porta i visitatori alla scoperta di un'arte nuova nata dai capolavori, dalle suggestioni e dalle innovazioni che il Sol Levante ha saputo regalare alla cultura occidentale. I primi “Venti d’Oriente” giungono in Europa nei primi anni Sessanta dell’Ottocento, quando iniziano i contatti commerciali e culturali tra il Giappone e l’Occidente.  Si diffondono, così, le prime xilografie, utilizzate per avvolgere i vasi e le ceramiche per proteggerli durante il trasporto. Queste xilografie spesso erano manga di Hokusai o stampe di Utamaro e Hiroshige, tutti autori che hanno influenzato gli Impressionisti, i Nabis e gli artisti delle Secessioni di Vienna e Monaco. Un potente vento di rinnovamento, arriva quindi dall’Oriente e conduce l’arte del Vecchio Continente verso nuove e più essenziali norme compositive fatte di sintesi e colori luminosi.
 
PERCHE' ANDARE
 
Il percorso espositivo, curato da Francesco Parisi mette in scena originali e derivati. Da un lato ritroviamo, infatti, le opere giunte dal Giappone che divamparono a oggetto di passioni e di studi in Europa. Dall'altro i dipinti degli artisti europei che furono direttamente influenzati da questi “venti d'oriente”. Nel percorso espositivo accanto alle stampe giapponesi ritroviamo i capolavori di Gauguin, Touluse Lautrec, Van Gogh, Klimt, Kolo Moser, James Ensor, Alphonse Mucha ma anche quelli degli inglesi Albert Moore, Sir John Lavery e Christopher Dresser. Non mancano gli italiani con Giuseppe De Nittis, Galileo Chini, Plinio Nomellini, Giacomo Balla, Antonio Mancini, Antonio Fontanesi e Francesco Paolo Michetti. E poi ancora i francesi Pierre Bonnard, Paul Ranson, Maurice Denis, Emile Gallé e i belgi Fernand Khnopff e Henry Van De Velde.
 
DA NON PERDERE
 
In mostra pittura, grafica, architettura, arti applicate, llustrazioni e manifesti danno conto per la prima volta in modo organico, di quanto capillarmente e profondamente il Giapponismo sia entrato nel corpo della vecchia Europa. L'esposizione è articolata in quattro sezioni esattamente come furono 4 le grandi Esposizioni Universali che in quei decenni contribuirono, grazie alla presenza dei padiglioni giapponesi, a svelare ed amplificare il nuovo che giungeva da così lontano, da quel luogo misterioso e magico.
 
GIAPPONISMO. Venti d'Oriente nell'arte europea. 1860 - 1915
Dal 28 Settembre al 26 Gennaio 2020
Luogo: Rovigo, Palazzo Roverella
Info: www.palazzoroverella.com
 
 
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