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Robert Mapplethorpe, mostra, Roma

A Roma Robert Mapplethorpe oltre l'immagine

La Galleria Corsini omaggia il fotografo del dialogo tra antico e contemporaneo

Robert Mapplethorpe
© Robert Mapplethorpe Foundation
Robert Mapplethorpe - Marcus Leatherdale, 1978
L'amore di Robert Mapplethorpe per i maestri del passato è al centro della mostra che la Galleria Corsini dedica al rivoluzionario e controverso fotografo del secondo Novecento. In occasione del  trentesimo anniversario della sua morte "Robert Mapplethorpe. L'obiettivo sensibile" raccoglie infatti 45 opere che si concentrano su alcuni temi che contraddistinguono l’opera dell'artista come lo studio delle nature morte, dei paesaggi, della statuaria classica e della composizione rinascimentale. La mostra curata da  Flaminia Gennari Santori, è ispirata alla pratica collezionistica dello stesso Mapplethorpe, avido raccoglitore di fotografie storiche, passione che condivideva con il compagno Sam Wagstaff, la cui collezione fotografica costituisce un fondo straordinario del dipartimento di fotografia del Getty Museum di Los Angeles. 
 
PERCHE' ANDARE
 
Il percorso espositivo mette per la prima volta in relazione gli scatti di Mapplethorpe con il contesto di una quadreria settecentesca. Il visitatore viene così invitato alla ricerca di assonanze, simmetrie e differenze con le rappresentazioni degli artisti del passato. Già dalla prima sezione della mostra emergono le risonanze della poetica dell’artista con il luogo. Con Ken and Lydia and Tyler (1985) e Self Portrait (1988), infatti, viene messa in luce la rielaborazione in chiave contemporanea dell’equilibrio del tema classico delle “Tre Grazie” della prima fotografia, in contrapposizione alla brutale onestà dell’autoritratto del 1988, dove Mapplethorpe, consapevole della morte imminente, guarda dall’oscurità con un gesto vigoroso e antico. Continuando nel percorso “Woman”, un ritratto di donna del 1981, si specchia in un cinquecentesco “Ritratto di vecchia” di un seguace di Jan Van Scorel. La celebre foto di Marcus Leatherdale che nello scatto di Mapplethorpe diventa un personaggio ovidiano di ritorno dalla caccia, viene poi messa in dialogo con i bronzetti di “Adone e Diana Caccatrice” di Antonio Montauti.
 
DA NON PERDERE
 
Di grande impatto l’allestimento delle opere nell’Alcova di Cristina di Svezia dove “Bernine” (1978) ricorda i ritratti di Lorenzo Lotto e dei maestri lombardi del Cinquecento. Nella Sala Verde al “San Giovanni Battista” di Caravaggio e alla “Venere e Adone” di Jusepe de Ribera troviamo in opposizione le immagini del 1988 Black Bust e Apollo nelle quali Mapplethorpe coglie l’equilibrio perfetto tra luce e ombra, durezza e morbidezza. 
 
Robert Mapplethorpe. L’obiettivo sensibile
Fino al 30 giugno 2019
Luogo: Roma, Galleria Corsini
Info: 06 6880 2323
Sito: barberinicorsini.org
 
 
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