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Palazzo Barberini, collezione permanente, Roma

A Roma Palazzo Barberini e la sua collezione

A Palazzo Barberini in mostra le principali scuole pittoriche dal '200 al '700 

Marcello Venusti 
Ufficio Stampa Maria Bonmassar
Dalla mostra temporanea Michelangelo a colori: Marcello Venusti - L’Orazione nell’orto, 1560-70
Frutto del lavoro dei più importanti architetti che operarono a Roma nel corso del Seicento ovvero Carlo Maderno, Gian Lorenzo Bernini e Francesco Borromini, Palazzo Barberini venne edificato per volere di Maffeo Barberini, eletto papa nel 1623 con il nome di Urbano VIII. Due anni dopo la sua elezione, infatti, Urbano VIII decide di acquistare una villa sul colle del Quirinale già della famiglia Sforza e commissiona a Carlo Maderno il nuovo palazzo di famiglia. L’architetto anziché demolire la vecchia villa la ingloba in un nuovo progetto architettonico. Così l’ala Sforza, ovvero la parte di edificio che affaccia sull’attuale Piazza Barberini, viene collegata ad un’altra ala, ad essa parallela, tramite un braccio centrale. La nuova pianta dell’edificio ha una forma ad “H” assolutamente innovativa. Palazzo Barberini diventa il prototipo del palazzo barocco.
 
PERCHE' ANDARE
 
Il percorso espositivo presenta un allestimento cronologico e rappresentativo delle principali scuole pittoriche dal Duecento al Settecento. Cinquecento e seicento sono i secoli più rappresentati con opere di Raffaello, Piero di Cosimo, Bronzino, Hans Holbein, Lorenzo Lotto, Tintoretto, fino ad arrivare a Caravaggio con la schiera di caravaggeschi, e al ricco Seicento con opere di Gian Lorenzo Bernini, Guido Reni, Guercino, Nicolas Poussin, Pietro da Cortona. La collezione settecentesca conserva opere di Maratti, Batoni, Canaletto, Subleyras, Mengs e van Wittel. Presenti anche i dipinti della donazione del Duca di Cervinara, con le raffinate tele di Fragonard e Boucher, e quelli della donazione Lemme, con i rari bozzetti di Corvi e Ghezzi.
 
DA NON PERDERE
 
Fra i capolavori del percorso segnaliamo di Caravaggio il celebre olio su tela “Narciso” (1597-1599) e il “Giuditta e Oloferne” del 1599 e il “San Francesco in meditazione”(1606-1607). E poi ancora “La Fornarina” di  Raffaello Sanzio, il “Cristo e l’adultera” di Jacopo Robusti, detto il Tintoretto, il “Matrimonio mistico di Santa Caterina e santi” di Lorenzo Lotto, “Annunciazione” di Filippo Lippi, la “Sacra famiglia con Santa Elisabetta, San Giovannino e un angelo” di Orazio Borgianni e il “Ritratto di Urbano VIII” di Gian Lorenzo Bernini.
 
Palazzo Barberini
Roma, via delle Quattro Fontane, 13
Info: 06 4814591
Sito: www.barberinicorsini.org 
 
 
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