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Modena mostre 2014 Michelangelo e il Novecento

A Modena Michelangelo e il Novecento

Un grande evento per ricordare i 450 anni dalla morte del genio insieme agli artisti del XX secolo

 Kendell Geers
www.clponline.it
Relic 2 , 2002
In occasione del 450° anniversario della morte di Michelangelo nella Palazzina dei Giardini di Modena una mostra a cura di Emanuela Ferretti, Marco Pierini e Pietro Ruschi, ospita i risultati più recenti dell'influenza esercitata da Michelangelo sugli artisti contemporanei, giungendo fino ai nostri giorni. Si tratta della sezione modenese dell'iniziativa promossa dalla Fondazione Casa Buonarroti di Firenze e dalla Galleria civica di Modena, intitolata "Michelangelo e il novecento" che mette in mostra le opere di Aurelio Amendola, Michelangelo Antonioni, Gabriele Basilico, Jan Fabre, Kendell Geers, Yves Klein, Robert Mapplethorpe, Ico Parisi, Thomas Struth e nella quale sono presenti due disegni di Michelangelo prestati dalla stessa Casa Buonarroti.

Perché andare
A differenza del percorso espositivo fiorentino nel quale trovano spazio opere che vanno dagli inizi dello scorso secolo agli anni Settanta, la mostra di Modena è incentrata solo e soltanto sulla scultura e, in particolare, su alcune opere iconiche che hanno attraversato tempo, spazio, linguaggi e poetiche come la Pietà di San Pietro, il David, lo Schiavo morente, il Mosè. Il percorso espositivo si apre con "Merciful Dream (Pietà V)" di Jan Fabre, realizzata in marmo bianco di Carrara, che riproduce la celeberrima Pietà del 1499 in scala 1:1. L'iconografia, che prevede il volto della Vergine trasformato in teschio e quello del Cristo sostituito dal ritratto dell'artista, apparve ad alcuni, durante la prima presentazione veneziana del 2011, irrispettosa, quando non addirittura blasfema. Al contrario, sembra configurarsi come una toccante meditazione sulla morte, rappresentazione quanto mai umana del dolore materno, della disperata richiesta di poter barattare la propria morte con quella del figlio.

Da non perdere
Fra le opere in mostra anche il David ("Relic 2", 2002) di Kendell Geers che riprende un celebre modello di Michelangelo rispettandone le dimensioni. L'opera è costituita da una materia affatto diversa, che allude ironicamente al colore del materiale originale, pur contraddicendone ogni altra qualità: il polistirolo, sul quale è stato applicato nastro da cantieri bianco e rosso. L'artista segnala quindi con forza la trasformazione dell'opera in feticcio del consumo di massa, in icona kitsch. "L'Esclave (d'après Michel-Ange), (S 20)" di Yves Klein proietta al contrario la statua michelangiolesca in una dimensione altra, eterea, che sembra rinnegare i valori stessi della scultura. Il blu profondo di cui è intriso il piccolo gesso sottrae l'opera a ogni contingenza, ne stempera la consistenza materiale, ne amplifica il portato concettuale. Non poteva mancare Robert Mapplethorpe, con le sue immagini che ritraggono celebri modelli del fotografo americano:" Ajitto", "Thomas" e "Lisa Lyon". La loro nudità scultorea e muscolosa, ritratta in pose di plastico e rigorosissimo equilibrio formale, rimanda esplicitamente alla fisicità dei corpi dipinti, scolpiti e disegnati dal Buonarroti. Una piccola sezione, infine, è dedicata alla restituzione dell'opera di Michelangelo attraverso la fotografia.

Michelangelo E Il Novecento
Fino al 19 ottobre 2014
Luogo: Galleria Civica | Palazzina dei Giardini, Modena
Info:  +39 059 2032911/2032940
Sito: www.galleriacivicadimodena.it
Saperne di più su LA MOSTRA DEL GIORNO
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