A Gurfa, nei pressi di Palermo, è stata ritrovata la più grande Tholos del Mediterraneo, una struttura monumentale completamente scavata nella roccia, nascosta nel mezzo di un paesaggio naturale e incontaminato. Il visitatore della Tholos di Gurfa rimarrà certamente senza fiato davanti alle mastodontiche dimensioni di quest’incredibile struttura e dal fascino nascosto nei suoi innumerevoli segreti e misteri. Sebbene si tratti di un luogo buio, la luce diviene protagonista all’arrivo dell’equinozio di primavera: in questa data un raggio di sole colpisce esattamente la fossa del nadir pavimentale ricoprendo di luce chiunque si trovi al suo interno. Quali i misteri legati all’equinozio e quali i rituali che, sebbene oggi sconosciuti, certamente avvenivano in questo luogo? Per le sue particolari caratteristiche, si pensa possa anche che la tholos di Gurfa possa essere identificata con la leggendaria tomba di Minosse di cui parla Diodoro. Come riportato dal sito Luoghi Misteriosi, ad avanzare questa affascinante ipotesi è Carmelo Montagna, architetto e storico dell’arte, docente appassionato di thòloi, luoghi di culto, segni del potere e strutture “di salvezza” post-mortem. L’architetto presenta per la prima volta assoluta, in una lunga intervista al direttore della rivista FENIX , gli studi storici, archeologici e simbolici di un ambiente che è stato costruito seguendo conoscenze notevoli di astrologia-astronomia e di sapienza “iniziatica”, propria della dimensione sacrale nella quale si orientavano tutti i “costruttori” della protostoria.
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