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A tutto questo si aggiunge la villa settecentesca che in origine era il borgo della Rocca, gli appartamenti privati con i camini dell'epoca, le cucine e gli alloggiamenti militari. I suoi saloni sono decorati con bellissime tempere a e arredati con mobili che vanno dal 1600 al 1800. Fiore all’occhiello è la collezione di bellissime ceramiche e porcellane. L’esterno è arricchito dal giardino con il taglio alla francese, ornato di statue e fontana, creato alla fine del Settecento e sviluppato su due livelli. La visita segue un percorso cronologico iniziando dalla Rocca medievale per giungere al Castello nato sull'antico borgo e ristrutturato alla fine del Settecento. Per concludersi nel giardino dove si possono ammirare, accanto alle statue mitologiche, le piante rare degli inizi dell'Ottocento. Chi vuole può richiedere di poter visitare le antiche cantine, che ancora oggi producono vini locali.

Ad offrire un ulteriore tocco di suggestione c’è anche la storia che vede protagonista il fantasma del Conte Pier Maria Scotti, nobile avventuriero soprannominato il Conte Buso per la sua abilità di spadaccino. Leggenda vuole che venne prima pugnalato a morte e poi gettato nel fossato del Castello nel 1514 da Astorri Visconte e Giovanni da Birago, che riuscirono ad impadronirsi del maniero. Ma il suo corpo non venne mai ritrovato. E sembra che il suo fantasma si aggiri ancora oggi nelle sale e nei giardini del Castello. Il Fantasma de “Il Buso” è pacifico: viene descritto come un uomo molto alto, porta una corazza scura, pantaloni di pelle, stivali, elmo con penna azzurra e spada in mano. A volte cammina serio e guardingo, altre volte facendo ruotare la spada e dopo una serie di rumori metallici ed urla scompare. Al suo posto si odono strani lamenti. Il Castello di Agazzano è un raro esempio di storia, tradizioni e cultura rimasto pressoché intasato nei aspetti medievali e rinascimentali.