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Viterbo Lazio scoperta archeologia

Viterbo, un'incredibile necropoli con tombe antropomorfe

Nel territorio di Soriano nel Cimino, nella provincia di Viterbo, lo scavo archeologico ha portato al rinvenimento anche di una chiesa, grande 20 metri per 8

Viterbo, Lazio
©iStock
Viterbo, Lazio
PERCHE' SE NE PARLA
Nel territorio di Soriano nel Cimino, nella provincia di Viterbo, uno scavo archeologico ha portato al rinvenimento di una chiesa, grande 20 metri per 8, e di una necropoli con tombe antropomorfe, ossia con l'incavo per la testa. Come queste erano già state rinvenute nello stessa area ma nel sito di Pietramara a Bassano in Teverina. Rinvenuti anche scheletri, che testimoniano condizioni di vita difficili e tombe romaniche, nonché fibule, chiavi, materiali lapidei, ceramiche, monete, ornamenti.

Lo scavo, riemerso da un passato lontanissimo, è stato desecretato in esclusiva all'Adnkronos dalla Soprintendenza Archeologica Belle Arti e Paesaggio, Area metropolitana di Roma, provincia di Viterbo Etruria Meridionale. L'area archeologica è compresa in una zona dei monti Cimini caratterizzata da colline che si interpongono ai Monti Sant'Antonio, Turello e Roccaltia. Località indicata con il toponimo 'Piana di S.Valentino', identificato sulla base di un documento del XV secolo, l'unico disponibile.

 
PERCHE' ANDARCI
Città d'arte e di cultura, Viterbo propone chiese medioevali e palazzi rinascimentali, aree archeologiche e terme. Da non perdere la visita del Palazzo Papale, del Duomo romanico di San Lorenzo, del quartiere San Pellegrino, centro residenziale della Viterbo medievale, del Palazzo dei Priori, del palazzo dei Governatori e del palazzo del Podestà. Interessante anche il Museo Nazionale Etrusco Rocca Albornoz, allestito nell'omonima Rocca. Per gli appassionati si consiglia anche la visita della necropoli di Castel d'Asso e dell'area archeologica di Ferento, testimonianze dell'origine etrusco- romana di Viterbo.
 
DA NON PERDERE
Nel centro storico è ancora possibile assaporare atmosfere medievali infarcite di "storie di cavalieri, d'armi e d'amori". Qui nel 1272, davanti all'altare della Chiesa del Gesù, si consumò l'efferato delitto di Enrico di Cornovaglia, descritto da Dante nell'Inferno. E sempre qui fiorì la leggenda di Santa Rosa, la fanciulla che divenne il simbolo della lotta guelfa contro le pretese egemoniche dell'Impero. Viterbo è nota anche per essere una città di benessere e relax: le sue calde e benefiche acque termali sono note fin dai tempi dei Romani. 
 
PERCHE' NON ANDARCI 
A circa un'ora e mezzo di strada da Roma, Viterbo è una città che merita davvero una visita. Ma dalla capitale è  raggiungibile anche con un paio di ore di treno. Insomma, disagio minimo, ma grande beneficio.
 
COSA NON COMPRARE 
Se avete voglia di un souvenir artigianale, puntate alle ceramiche. Quelle contraddistinte dal marchio Tuscia viterbese sono prodotte con argille cotte e lavorate almeno per il 60% a mano. Ma se non sapete cosa farvene e/o avete voglia di qualcosa più goloso, sappiate che qui si trova dell'ottimo olio DOP e tanti vini DOC e IGT, dall'Aleatico di Gradoli all'Est!Est!!Est!!! di Montefiascone. 
Saperne di più su IL LUOGO DEL GIORNO
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