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Saqqara Egitto obelisco piramidi

Un obelisco riemerge dalle sabbie del deserto egiziano

La necropoli di Saqqara continua a svelare tasselli che vanno a ricomporre la storia dell’antico Egitto

Saqqara
istockphotos
La necropoli di Saqqara
PERCHE’ SE NE PARLA
Quanti tesori archeologici deve ancora restituire alla luce il deserto egiziano? Probabilmente centinaia, vista la frequenza delle scoperte in tutti i principali siti storici. E non si tratta solo di piccoli manufatti: è di pochi giorni fa la notizia del ritrovamento della punta di un obelisco in granito che doveva misurare almeno 5 metri. Scolpito e dalla punta piramidale, l’enorme obelisco era dedicato alla regina Ankhnespepy II, ed è con ogni probabilità il più grande frammento mai rinvenuto risalente all’Antico Regno. L’obelisco faceva parte del complesso funerario dedicato alla grande sovrana, tuttavia è stato ritrovato in una zona diversa dalla sua allocazione originaria. Datato circa 2350 a.C., l’enorme ritrovamento è avvenuto nella necropoli di Saqqara grazie ad una missione archeologica franco-svizzera. 
 
PERCHE’ ANDARE
Saqqara fu la necropoli reale dell’Antico Regno, periodo durante il quale la capitale era Menfi. Rimase un luogo di sepoltura importante per più di 3000 anni, anche dopo essere stata soppiantata dalla più celebre necropoli di Giza e dalla successiva Valle dei Re. Il suo monumento più importante nonché icona del sito è la piramide a gradoni di Djoser, la più antica del paese. 
 
DA NON PERDERE
Quella di Djoser è la piramide più grande, ma tutt’attorno la necropoli ospita templi e piramidi più piccole dedicate a principi e regine. Come appunto quella di Ankhnesepepy II. Il sito è riemerso dalla sabbia del deserto nel 1924, in buono stato di conservazione. Alcune tombe e fortezze si possono visitare all'interno. Il luogo non ha forse lo stesso fascino delle 3 più famose piramidi di Giza, ma conserva un’atmosfera più autentica, tranquilla, lontana dalle orde di turisti. 
 
PERCHE’ NON ANDARE
Il caldo è asfissiante in ogni periodo dell’anno. E il sito è probabilmente meno evocativo di Luxor, di Giza, di Assuan. L’Egitto inoltre sta vivendo un momento di crisi del turismo dovuta alla paura di attentati, e quindi i servizi potrebbero essere al di sotto delle aspettative.
 
COSA NON COMPRARE
Come in ogni località egiziana, non mancano venditori di cianfrusaglie di poco valore: dai classici scarabei ‘sacri’ alle sfingi, passando per gatti e piramidi. Ovunque siate in Egitto, troverete gli stessi souvenir dozzinali.
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