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Anatolia Turchia Scoperta Archeologia

Turchia, tracce di formaggi sin dal VI millennio a.C.

Ecco cosa hanno svelato sofisticate tecniche di analisi molecolare 

 Çatalhöyük, Turchia
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Çatalhöyük, Turchia
PERCHE' SE NE PARLA
Cereali, legumi, carne e prodotti caseari: era così composta la dieta dei primi agricoltori che vissero in Anatolia, in Turchia, nel VI millennio a.C.. E' stata svelata grazie a sofisticate tecniche di analisi molecolare sui resti di cibo rimasti nel vasellame ritrovato nel sito archeologico di Çatalhöyük, un importante insediamento preistorico, abitato tra il 7100 a.C. e il 5600 a.C. dalle prime popolazioni di agricoltori del continente. Questo studio, pubblicato su "Nature Communication", dimostrerebbe quanto sia antica la lavorazione del latte, proveniente da varie specie animali.

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PERCHE’ ANDARCI 
Çatalhöyük è un importante centro abitato di epoca neolitica dell'Anatolia, nella provincia turca di Konya. Del sito, ricostruito lungo una sequenza di 18 livelli stratigrafici che vanno dal 7400 al 5700 a.C. ca., al momento è stato indagato con scavi archeologici solo il 5%. Çatalhöyük è stato scoperto alla fine degli anni Cinquanta: l'archeologo inglese James Mellaart vi ha condotto campagne di scavi tra il 1961 ed il 1965. Nel 2012 il sito neolitico è stato riconosciuto dall'Unesco parte del "Patrimonio dell'umanità".

DA NON PERDERE 
Il sito, visitabile dai turisti, è particolarmente famoso per la sua grandezza, per le sue pitture murali e per le statuette raffiguranti la Dea Madre Anatolica (Cibele). Fra i ritrovamenti vari si segnalano l'abbondante produzione ceramica e la raffinata industria litica, realizzata per il 90% in ossidiana, un particolare pietra vulcanica vetrosa di cui la regione è ricca. 

PERCHE’ NON ANDARCI 
La Farnesina raccomanda di adottare misure di cautela in tutto il Paese, soprattutto nei luoghi ad elevata frequentazione a Istanbul, Ankara, nelle principali località balneari e nelle più note mete turistiche all’interno del Paese, come la Cappadocia.

COSA NON COMPRARE 
Tantissimi i souvenir caratteristici da comprare tra shop e bazar. Tra cui l'inflazionato (anche un po' banale) ma di buon auspicio Occhio di Allah. E tantissime e bellissime ceramiche e porcellane, provenienti per soprattutto da Iznik e Kutahya. Purtroppo da evitare, a meno che non vogliate portarle al collo durante il viaggio.
Saperne di più su IL LUOGO DEL GIORNO
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