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Turchia Catalhoyuk denti

Turchia, denti come perline nell'antico villaggio neolitico

Una scoperta unica, sia per l'epoca che per l'area geografica

Çatalhöyük
istockphotos
Il sito di Çatalhöyük
PERCHÉ SE NE PARLA
In un sito archeologico turco i ricercatori hanno ritrovato 3 denti umani di circa 8.500 anni, forati al centro per essere utilizzati come pendente. La scoperta è unica nel suo genere, perché in quest’area, quella che greci e romani chiamavano Asia Minore, la pratica di usare denti come ornamento non era mai stata riscontrata. Questo lascia dedurre che avessero un importante valore simbolico, che forse chi li indossava aveva un ruolo speciale nella società neolitica di quell’area, oppure coloro da cui sono stati estratti erano membri prominenti. O, ancora, si potrebbe trattare di un rituale finora mai documentato in questa società, che tuttavia non era avulsa all’esposizione di ossa e teschi come pratica funeraria. I denti in questione (sono 2 in particolare quelli con segni evidenti di uso ornamentale) sono appartenuti a individui di un’età compresa tra i 30 e i 50 anni, con buone probabilità estratti post-mortem.

PERCHÉ ANDARE
La scoperta è avvenuta presso il sito archeologico di Çatalhöyük, che si trova nella provincia di Konya, Turchia centro-meridionale. Patrimonio dell’Umanità Unesco, si tratta di un insediamento neolitico i cui resti risalgono ad un’epoca compresa tra il 7400 e il 5700 a.C. La struttura del villaggio era davvero particolare: le abitazioni erano addossate l’una all’altra, e a molte si accedeva solo da un’apertura sul tetto. Questa tecnica costruttiva aveva naturalmente uno scopo difensivo, sia nei confronti degli animali selvatici che di potenziali invasori. Molte di queste abitazioni erano decorate con pitture alle pareti e sculture, che evocavano figure femminili legate al culto della fertilità e animali. La civiltà di Çatalhöyük era particolarmente abile con la ceramica e la lavorazione delle pietre, tanto che la produzione era al centro di un florido commercio.

DA NON PERDERE
Il sito di Çatalhöyük ha un immenso valore storico. Si tratta di uno degli insediamenti neolitici meglio conservati al mondo, e si presume che solo una piccola percentuale dell’antico villaggio sia stata riportata alla luce. Gli scavi sono attualmente in corso (dagli anni ’60, in verità), ma una parte del sito è comunque visitabile con una guida. Protetta da una copertura per evitare i danni delle intemperie, una parte del villaggio è stata riportata alla luce e sono perfettamente visibili le abitazioni con i loro focolari e molte delle decorazioni.

PERCHÉ NON ANDARE
Çatalhöyük è un sito eccezionalmente raro, antichissimo, unico. Tuttavia non si trova in un’area particolarmente battuta dal turismo, quindi chi ci si reca lo fa con l’intenzione unica (o quasi) di vedere il sito archeologico. L’iconica Goreme con i suoi ‘camini delle fate’ si trova a 3 ore di automobile, per intenderci. Insomma per quanto interessante è un luogo dove si va esclusivamente per il villaggio neolitico, e se non siete particolarmente appassionati di preistoria forse ci dovreste pensare due volte prima di aggiungerlo alle tappe di un viaggio in Anatolia.

COSA NON COMPRARE
In Turchia non manca certo l’artigianato: dai tessuti al vasellame, passando per gioielli e complementi d’arredo in metallo, nei bazar e nei negozi di ogni cittadina troverete qualcosa di interessante da acquistare. Ecco perché buttarsi sui souvenir più dozzinali (calamite, portachiavi, etc) potrebbe essere veramente uno spreco di denaro.
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