PERCHE' SE NE PARLA
Dieci giorni, 347 eventi tra mare, villaggio e città: ultimo weekend a Trieste per la 49esima edizione della Barcolana, la regata velica più famosa d’Italia, nonché una delle più affollate al mondo. Con numeri da record: 2mila barche a vela, 25mila velisti in mare e 300mila persone. Per sabato è prevista la tappa finale del circuito M32 Mediterranean Series: straordinari catamarani che voleranno sull’acqua per la Fincantieri Cup. Ma anche la Sfilata Barcolana Classic e la Barcolana Classic.
Arriva domenica, invece, l'appuntamento più atteso, la regata velica internazionale con il maggior numero di barche iscritte al mondo. Da non perdere il "Villaggio": più di 200 espositori popolano le rive di Trieste fino a domenica 8 ottobre, formando un unico grande contenitore di cultura, gusto, divertimento e spirito marinaro. E poi le mostre, come il percorso su Lelio Luttazzi, e quelle fotografiche, tra le quali si trovano "Trieste - un racconto per immagini " e "Barcolana nel tempo". Ma in programma anche incontri, degustazioni, visite guidate, installazioni artistiche e laboratori per i più piccoli.
PERCHE' ANDARCI
A Trieste, città mitteleuropea divisa tra il Carso e l'Adriatico, hanno trovato ispirazione grandi letterati, italiani e internazionali, come James Joyce, Italo Svevo e Umberto Saba. La sua Piazza dell'Unità è tra le più suggestive e ampie al mondo. Questa ospita il Palazzo del Municipio con il famoso orologio di Micheze e Jacheze, la Fontana dei Quattro Continenti, il palazzo del Governo e lo storico Caffè degli Specchi. Poco distante si trovano anche il Teatro Verdi e il molo Audace.
A Trieste, città mitteleuropea divisa tra il Carso e l'Adriatico, hanno trovato ispirazione grandi letterati, italiani e internazionali, come James Joyce, Italo Svevo e Umberto Saba. La sua Piazza dell'Unità è tra le più suggestive e ampie al mondo. Questa ospita il Palazzo del Municipio con il famoso orologio di Micheze e Jacheze, la Fontana dei Quattro Continenti, il palazzo del Governo e lo storico Caffè degli Specchi. Poco distante si trovano anche il Teatro Verdi e il molo Audace.
DA NON PERDERE
Ma Trieste è anche mare: la gente, qui, coglie ogni occasione per godersi il mare, e popola la riviera e gli stabilimenti balneari tutto l'anno, per fare un tuffo o una semplice passeggiata. Alle spalle della città il promontorio carsico dalla natura incontaminata. Molto suggestiva la visita in una delle grotte carsiche: quella Gigante è una delle più belle in Italia. Imperdibili il Castello e Cattedrale di San Giusto e il Castello di Miramare, con annesso parco.
Ma Trieste è anche mare: la gente, qui, coglie ogni occasione per godersi il mare, e popola la riviera e gli stabilimenti balneari tutto l'anno, per fare un tuffo o una semplice passeggiata. Alle spalle della città il promontorio carsico dalla natura incontaminata. Molto suggestiva la visita in una delle grotte carsiche: quella Gigante è una delle più belle in Italia. Imperdibili il Castello e Cattedrale di San Giusto e il Castello di Miramare, con annesso parco.
PERCHE’ NON ANDARCI
Trieste, nella sua bellezza culturale e naturale, non è particolarmente nota per la sua gran movida notturna. Sappiatelo. Inoltre, se non siete amanti delle feste e della folla, evitatela durante le settimane della Barcolana. Bellissime, ricchissime di cose da fare, ma non semplici per chi vuole visitare la città senza code e senza attese.
Trieste, nella sua bellezza culturale e naturale, non è particolarmente nota per la sua gran movida notturna. Sappiatelo. Inoltre, se non siete amanti delle feste e della folla, evitatela durante le settimane della Barcolana. Bellissime, ricchissime di cose da fare, ma non semplici per chi vuole visitare la città senza code e senza attese.
COSA NON COMPRARE
Uno dei prodotti di punta di Trieste è il caffè, perché questa è porto franco per la sua importazione sin dal Settecento. Tra i souvenir kitsch da evitare, uno scarpone in ceramica e una penna anni Ottanta. Giusto se volete fare uno scherzo a qualcuno.
Uno dei prodotti di punta di Trieste è il caffè, perché questa è porto franco per la sua importazione sin dal Settecento. Tra i souvenir kitsch da evitare, uno scarpone in ceramica e una penna anni Ottanta. Giusto se volete fare uno scherzo a qualcuno.
