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Santorini, nuove scoperte ad Akrotiri

Dal sito archeologico dell’isola greca tornano alla luce oggetti artistici di 3.600 anni

Thera
istockphotos
Akrotiri
PERCHE’ SE NE PARLA
Dagli scavi di Akrotiri, antica città portuale di Santorini, sono emerse nuove opere d’arte e sculture risalenti a circa 3.600 anni fa. Con molta probabilità sono legate ai culti dell’antica Thera (oggi nota come Fira, capoluogo dell’isola), e molto utili per aggiungere tasselli alla storia delle società antiche dell’Egeo. I lavori di scavo si occupano di estrarre i resti dell’antica civiltà dai sedimenti vulcanici che ricoprirono l’intera città di Akrotiri nel 1628 a.C., quando la terribile eruzione del vulcano di Santorini la seppellì - come avvenne con Pompei. Come nell’antica città campana, anche qui le ceneri vulcaniche hanno conservato perfettamente edifici, suppellettili e opere d’arte. La stessa terribile eruzione potrebbe aver provocato lo tsunami che distrusse anche la civiltà minoica a Creta.
 
PERCHE’ ANDARE
Le rovine di Akrotiri si trovano a pochi chilometri dal capoluogo di Santorini, Fira. Sono circa 40 gli edifici riportati alla luce, ma solo alcuni presentano particolarità degne di nota. Come ad esempio alcuni edifici affrescati. Per il resto, è particolarmente interessante la possibilità di conoscere nel dettaglio come venivano costruite le case, le strade, di cosa si occupavano gli abitanti nelle attività quotidiane, dato che le ceneri vulcaniche hanno letteralmente cristallizzato i materiali. Purtroppo l’eruzione vulcanica fu preceduta da un terremoto, che aveva già fortemente danneggiato molti degli edifici. E questi fenomeni violenti non furono gli unici: la città era stata già distrutta e ricostruita diverse volte.

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DA NON PERDERE
Ci sono due interessanti musei dove recarsi per ammirare i reperti trovati a Santorini e in particolare nell’area di Akrotiri. Uno è il Museo Preistorico di Thera, l’altro il Museo Archeologico di Thera. Nel primo si trovano i reperti più antichi, risalenti al tardo Neolitico fino al Tardo periodo Cicladico. Nel secondo museo si copre un arco di tempo che va dal Proto-Cicladico (Età del Bronzo) fino al periodo Classico.
 
PERCHE’ NON ANDARE
Purtroppo, Akrotiri non è esattamente la ‘Pompei dell’Egeo’ come spesso viene presentata. Il sito è decisamente più piccolo e assolutamente meno scenografico di quello campano. Purtroppo, come accennato, il terremoto che precedette l’eruzione distrusse moltissimi edifici. E diversi visitatori lamentano lo scarso allestimento del percorso che permetterebbe di capire meglio cosa si sta osservando.
 
COSA NON COMPRARE
Il nuovo villaggio di Akrotiri ha diversi negozi di souvenir, che abbondano anche a Fira. Tuttavia sono forse gli oggetti ricordo più comuni, diffusi, e già-visti-ovunque che possiate immaginare. Del resto si tratta di Santorini. 

 
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