PERCHE' SE NE PARLA
Mohenjo Daro, incredibile e misteriosissimo sito archeologico del Pakistan, risalente al 4° millennio a.C., vivrà ancora a lungo. O almeno lo si spera. Sono partiti, infatti, i lavori di un team internazionali di archeologi che ha come obiettivo quello di proteggere i suoi preziosi reperti. "Tutti conoscono l'Egitto ma nessuno sa dell'esistenza di Mohenjo Daro e della Civiltà della valle dell'Indo", sottolinea Michael Jansen, archeologo tedesco. Ma conservare questo patrimonio non è facile. "Una volta che riporti alla superficie un sito antico - spiega Richard Meadow, professore associato di Antropologia alla Harvard University - entra in azione una serie di forze diverse che lo aggrediscono immediatamente. Il tempo atmosferico, le condizioni dell'ambiente circostante, il comportamento dei turisti in visita e quant'altro".
PERCHE' ANDARCI
Sembrerebbe che Mohenjo Daro sia andata distrutta per via di un misterioso incendio. Gli scheletri degli abitanti fanno immaginare che sia stato un evento imprevisto. Sui corpi sono state trovate tracce di una radioattività 50 volte superiore a quella normale. Le temperature dovrebbero aver raggiunto i 1500 gradi, altrimenti non avrebbero potuto rovinare ceramiche e mattoni. Condizioni uniche al mondo, che la rimandano a città distrutte da ordigni nucleari: per questa ragione viene anche definita “l’Hiroshima dell’Antichità”. La città, inoltre, raccoglieva circa 70 mila abitanti, una vera metropoli per l’epoca.
DA NON PERDERE
Mohenjo-Daro si trova nella provincia di Sindh ed è considerata patrimonio UNESCO dal 1980. Il suo nome significa letteralmente il monte dei morti, nome che condivide con Lothal. Risalente all’Età del bronzo e rinvenuta intorno ai primi anni Venti, la città si divide in due parti, una alta e una bassa. La principale caratteristica che l'ha resa famosa nei secoli è la sua struttura urbanistica a pianta quadrata, con reticolo di strade simile a quella di Manhattan. Da qui l’appellativo di “Manhattan dell’Età del Bronzo”. Il tutto suddiviso per aree commerciali e residenziali, dalle abitazioni modernissime dai servizi avveniristici. Queste, infatti, disponevano di pozzi autonomi, bagni decorati e toilette dotate di scarico. E la zona era servita da tombini e sistemi fognari.
PERCHE’ NON ANDARCI
In Pakistan le città di Karachi, Lahore e Islamabad hanno aeroporti internazionali. Poi ce ne sono altri, di minore importanza, sparsi per il territorio. Se volete raggiungere Mohenjo-Daro, Karachi deve essere la prima scelta. Prezzi medio di 700 euro per andata e ritorno, con almeno uno scalo da fare. Almeno nove le ore di viaggio, dipende dalla coincidenza. Non è un viaggio semplice, e non è neanche una meta molto turistica. Ma sicuramente affascinante, inutile dirlo.
COSA NON COMPRARE
Una terra ricca di colori e di materiali, tutti belli e da scoprire. Dagli scialli alle lenzuola ricamate, dalle ceramiche fatte a mano di Multan al famoso onice nero. E poi anche vasi e scatole in legno intagliato e cappelli di feltro. E poi ci sono i tappeti, tanto belli quanto costosi. E complicati da portare a casa. Attenzione, meglio farsi consigliare da qualcuno di fiducia.