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Russia Astrakhan gioco Jack Shagai

Russia, un gioco di oltre 3000 anni

Uno scheletro sepolto con le pedine di un gioco di società che ancora oggi si pratica

Astrakhan
istockphotos
Il Cremlino di Astrakhan
PERCHÉ SE NE PARLA
Nella regione russa di Astrakhan, vicino al Mar Caspio e non lontano dal confine col Kazakistan, è stato ritrovato lo scheletro di un adolescente deceduto in un periodo incluso tra i 3200 e 3800 anni fa. La scoperta è speciale non solo per la datazione della sepoltura – che proviene dalla cultura Srubna – ma anche perché accanto ai resti del corpo sono state ritrovate le pedine di un gioco di società che ancora oggi si pratica in molte aree della Mongolia. Si tratta dello Shagai, e si gioca usando delle piccole ossa (l’astragalo) delle caviglie di pecore e capre: in base a come cadono questi ossicini, che hanno una forma particolare, si potrà predire la fortuna o meno del giocatore. L’evoluzione di questo gioco è nota come Jack (o Jacks o Knuncklebone), ma in Mongolia, specialmente nelle aree rurali, si utilizzano ancora le tradizionali ossa.
 
PERCHÉ ANDARE
La regione in cui si trova la città di Astrakhan e la Mongolia non sono confinanti, ma dal punto di vista geografico condividono i paesaggi delle steppe che caratterizzano il vasto territorio del Centro Asia. Sono luoghi evocativi, un tempo attraversati dalla Via della Seta, che oggi continuano ad affascinare per i paesaggi estremi. Nella Grande Steppa russa la pianura si estende a perdita d’occhio, alternando dune desertiche ad affascinanti saline del lago Baskunchak, riserva naturale. Particolare sia dal punti di vista geografico che simbolico è la montagna di Bodgo, unica altura e luogo leggendario. Il Delta del Volga (che lambisce la città di Astrakhan prima di gettarsi nel Mar Caspio) offre un pittoresco scenario naturalistico specialmente durante la stagione della fioritura del loto. 
 
DA NON PERDERE
Con una gita in giornata dalla città di Astrakhan si può raggiungere il sito di Saraj Batu. Fu capitale dell’Orda D’Oro, regno tartaro-mongolo fondato da un erede di Gengis Khan. La fondazione risale al 1240 e il declino cominciò sul finire del 1300. Fu quasi completamente distrutta e quello che si vede oggi è solo una ricostruzione (realizzata per le riprese del film Horde) che tuttavia rappresenta un interessante ‘museo culturale’ a cielo aperto. Sempre in giornata si può raggiungere la città di Elista, nella regione di Calamucchia, l’unico ‘stato’ buddista d’Europa: i templi sono meravigliosi e caratterizzati da un’architettura unica. 
 
PERCHÉ NON ANDARE
È un viaggio particolare, per chi cerca una meta insolita e poco battuta. Persino i pacchetti turistici del sud della Russia tralasciano spesso quest’area. Se da un lato questo può essere un punto a favore della regione di Astrakhan, dall’altro evidenzia una discreta mancanza di ricettività e una evidente assenza di siti ‘imperdibili’. Diciamo che è un viaggio per chi ha già fatto molti viaggi (o vuole davvero differenziarsi dalla massa), anche perché non risulta semplice arrivarci. 
 
COSA NON COMPRARE
Le pedine di Shagai si possono acquistare, ma in Mongolia e difficilmente le troverete in Russia. Cercando i souvenir di Astrakhan non siamo riusciti a reperire informazioni sull’artigianato, ma pare che il pesce secco del Volga sia una leccornia che anche ai turisti viene consigliata. Certo occorre un packaging adeguato per non far odorare tutto il bagaglio di pesce. 
 
Saperne di più su IL LUOGO DEL GIORNO
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