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Pompei Vesuvio Campania Scoperta archeologia

Pompei, ferro fuso per "rattoppare" le strade

Gli scavi archeologici sono stati inseriti tra i beni Patrimonio dell'Umanità UNESCO

Scavi di Pompei
istockphotos
Pompei
PERCHE' SE NE PARLA
Secondo una recente ricerca dell’Università del Massachusetts gli antichi romani che vivevano a Pompei prima dell’eruzione del Vesuvio nel 79 d.C. usavano il ferro fuso per riparare le strade della città. I ricercatori dell’ateneo americano ritengono che tali "toppe", ritrovate dopo gli scavi sulle strade di Pompei sepolte dall’eruzione, siano la prova di antiche riparazioni stradali eseguite con tecniche rimaste fino a questo momento sconosciute. Sarebbe quindi "la prima attestazione su larga scala dell’uso romano del ferro fuso". I ricercatori hanno scoperto che il ferro fuso in certi casi veniva mischiato ad altri materiali, come la pietra e pezzi di terracotta, creando un impasto resistente ma flessibile. 
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PERCHE' ANDARCI
Simbolo della città di Napoli con la sua sagoma inconfondibile, il Vesuvio ha una tipica forma tronco-conica il cui punto più alto raggiunge i 1.277 m s.l.m.. Il suo cratere ha attualmente un diametro di 450 m ed una profondità di 300 m. Il complesso vulcanico e? stato colonizzato nella sua storia da piu? di 1000 specie vegetali, considerando quelle estinte e quelle la cui colonizzazione e? recente. Recenti studi hanno consentito di accertare che la flora presente oggi nel territorio della Riserva conta 744 entita?, di cui solo il 2% sono rappresentate da specie endemiche. Le comunita? faunistiche, protagoniste di cicliche ricolonizzazioni, tra uccelli, mammiferi, rettili e anfibi, rendono il complesso vulcanico un vero scrigno di biodiversita? da difendere.

DA NON PERDERE
Gli scavi archeologici di Pompei, iniziati per volere di Carlo III di Borbone, sono stati inseriti dall'UNESCO tra i beni Patrimonio dell'Umanità. E' la città meglio conservata di quell'epoca: la maggior parte dei reperti recuperati è conservata al museo archeologico nazionale di Napoli. Gli scavi hanno restituito i resti della città di Pompei antica, seppellita da una devastante eruzione del Vesuvio nel 79 d. C. Tra le tante tappe da non perdere, menzioniamo il Teatro che, costruito nel II sec a.C., poteva accogliere circa 5mila spettatori; il Foro, che racconta la vita pubblica di un cittadino dell'epoca; la Casa del Fauno, la più grande di Pompei, con un’estensione di quasi 3mila mq; l’Orto dei fuggiaschi, con i calchi dei corpi delle vittime dell'eruzione; il Lupanare, che rappresenta il lato più privato dei romani; l’Anfiteatro, che dava un posto a 20mila spettatori. 

PERCHE’ NON ANDARCI 
E’ un luogo che va visitato almeno una volta nella vita. E su questo nessun dubbio. Però è doveroso, comunque, usare assoluto rispetto per i muri e le costruzioni. Purtroppo, ahimé, non ci sono controlli a sufficienza.

COSA NON COMPRARE 
Tantissime le imitazioni di riproduzioni di statue e monumenti risalenti al periodo romano. Ma attenzione alle truffe, spesso questi souvenir non sono di qualità: meglio rifornirsi nei negozi ufficiali.
Saperne di più su IL LUOGO DEL GIORNO
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