PERCHE' SE NE PARLA
Arriverà in Polinesia entro il 2020 la prima città galleggiante del mondo, in acque internazionali, indipendenti e autosufficienti. E’ il Seasteading Institute, organizzazione non profit con sede a San Francisco, in accordo con il governo locale, l’autore del progetto della prima città in acque protette di una laguna di Tahiti. Circa 70 le strutture, comprensive di residenze, uffici, ristoranti, negozi ed hotel. Sono 167 i milioni di dollari richiesti per completare la città galleggiante.
PERCHE' ANDARCI
Le Isole di Tahiti, ufficialmente chiamate Polinesia Francese, sono un insieme di alte isole vulcaniche e piatti atolli. E costituiscono il territorio marino più grande del pianeta: sono 118 in tutto per un’area di quattro milioni di kmq. E sono raggruppate in cinque arcipelaghi: le Isole di Società, le Isole Tuamotu, le Isole Gambier, le Isole Marchesi e le Isole Australi. Ogni arcipelago è unico nel suo genere, e alle isole vulcaniche verdeggianti si alternano gli atolli corallini blu turchesi.
DA NON PERDERE
Fanno parte dell’Arcipelago della Società le più famose della Polinesia Francese: Tahiti, Moorea, Bora Bora, Huahine, Raiatea, Tahaa, Maupiti. Raggiungete queste se volete puntare su un turismo più balneare. Più o meno come per l’Arcipelago delle Tuamotu, composto da Rangiroa, Fakarava, Manihi, Tikehau. Meno mare ma più natura per l’Arcipelago delle Marchesi, mentre in quello delle Australi potrete provare l’ebbrezza di un incontro con le balene. Nell’Arcipelago delle Gambier, invece, ci sono delfini e squali.
PERCHE’ NON ANDARCI
Uno dei problemi principali è il costo del volo, generalmente superiore ai 1500 euro, andata e ritorno. E il viaggio da Roma e Milano è davvero lungo: anche 24 ore con uno o due scali da tenere in considerazione.
COSA NON COMPRARE
Dai cappelli ai ventagli, dai gioielli con le perle ai tatuaggi, dalle sculture in legno ai tantissimi e coloratissimi teli da mare: sbagliare un souvenir in queste isole da sogno è parecchio complicato. Però si trovano anche lanterne cinesi, quelle di carta: ecco, questo potrebbe essere evitato.