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Iran Persepoli Shiraz Scoperta archeologia

Iran, scoperta una iscrizione sulla tomba reale

E’ stata avvistata nel sito archeologico di Naqsh-e Rostam, a Persepoli

Shiraz, iran 
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Shiraz, iran 
PERCHE' SE NE PARLA
Una breve iscrizione, cuneiforme è stata scoperta in Iran, vicino a Persepoli, nel sito archeologico di Naqsh-e Rostam. E’ stata avvistata su un bassorilievo nella parte superiore destra della tomba reale di Dario I, re della dinastia achemenide di Persia dal 522 al 486 a.C.. E’ in tre lingue, persiano antico, elamitico e babilonese e ricorda un nobile persiano legato a Dario, il cui nome, purtroppo, è andato perduto. Nel 2001 accadde che una squadra della Parsa Pasargadae Research Foundation aveva scorto tale iscrizione nel rimuovere lo sporco e i licheni che la coprivano. Si pensò, allora, che fosse già nota agli investigatori. Il 23 ottobre 2018, invece, l’archeologo Mojtaba Doroodi e il fotografo professionista M.A. Mosallanezhad, in visita a Naqsh-e Rostam per una documentazione fotografica, la individuarono e lo stesso Doroudi così racconta: «L’iscrizione non era mai stata registrata finora». E aggiunge: «L’ho vista casualmente mentre scattavo fotografie della zona: il testo parla di una delle figure di spicco della corte achemenide e della Persia antica, finora mai menzionata nella storia».

PERCHE’ ANDARCI 
Shiraz, che fu capitale persiana nel XVIII secolo è, senza dubbio, una graziosa cittadina ed è caratterizzata da ampi viali, da bei palazzi e da ridenti giardini. Si gloria di un’importante sede universitaria, è culla rinomata della cultura persiana ed è  famosa perché uno dei centri più importanti del mondo medievale islamico. Comunque, la sola Persepoli, in virtù del sito archeologico più famoso, può bastare a motivare un viaggio. Dario I nel 518 a.C. la nominò capitale di rappresentanza dell’impero persiano; ma, nel 330 a.C., Alessandro Magno, a conclusione di oltre un secolo di guerre tra Greci e Persiani, la distrusse.

DA NON PERDERE
Se venite sin qui a scopi turistici, sono da visitare i resti di nove imponenti edifici sovrabbondanti di colonne, stucchi e bassoriliev. Si pensi, innanzitutto, ai palazzi di Dario e di Serse, oppure alla sala delle udienze reali e delle manifestazioni, ma anche alla tesoreria di stato. Una porta monumentale vigilata da leoni alati li precede. Ma non è da dimenticare la necropoli rupestre achemenide, che comprende le tombe a tempio di Dario, Serse e Artaserse. I resti invece della prima capitale achemenide e la tomba di Ciro il Grande, si possono ammirare a Pasargade. 

PERCHE’ NON ANDARCI 
L’aumento della criminalità comune, registrata purtroppo nelle principali città dell'Iran e persino nella stessa capitale, suscita qualche titubanza nell’andarci. Frequenti, infatti, risultano gli scippi e i furti. A Teheran si sono verificati diversi casi in cui gli stranieri, fra cui anche cittadini italiani, sono stati  fermati e derubati da persone in abiti civili che  si definivano agenti di polizia. Pertanto è consigliabile diffidare di chi non prova la propria appartenenza a corpi di polizia. 

COSA NON COMPRARE 
Tanta roba bella e ben lavorata si può trovare. Ma come trasportarla? Si ammirano i preziosi calici in vetro e le teiere colorate, come anche i tappeti meravigliosi ma tanto ingombranti. Non mancano, però, i copricapo e i singolari vestiti preparati artigianalmente. Forse meglio puntare su questi...
Saperne di più su IL LUOGO DEL GIORNO
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