PERCHE' SE NE PARLA
Un team di archeologi polacchi riscopre la città perduta di Bassania, trovata inaspettatamente nell’Albania nord occidentale, nella zona dell’odierna Scutari. Secondo i ricercatori, si tratta probabilmente proprio della città illirica descritta dallo storico romano Livio (59 a.C. – d.C. 17) nelle battaglie delle truppe romane con l’ultimo re dell’Illiria, Gentius (Genzio).
Al momento gli archeologi hanno scoperto solo una parte delle mura e della porta. Quest'ultima era accompagnata da due bastioni, ai quali conducevano potenti mura difensive larghe più di 3 metri. Le loro parti esterne sono erette da blocchi di pietra profilati. Un tipo di costruzione tipico delle strutture difensive ellenistiche. Tale datazione è supportata anche da oggetti scoperti dagli archeologi vicino alle mura: monete e frammenti di vasi ceramici dall’IV-I secolo a.C. Ciò significa che la città esisteva ai tempi del Regno illirico, e che ha cessato di esistere a cavallo del millennio, dopo l’invasione romana.
Al momento gli archeologi hanno scoperto solo una parte delle mura e della porta. Quest'ultima era accompagnata da due bastioni, ai quali conducevano potenti mura difensive larghe più di 3 metri. Le loro parti esterne sono erette da blocchi di pietra profilati. Un tipo di costruzione tipico delle strutture difensive ellenistiche. Tale datazione è supportata anche da oggetti scoperti dagli archeologi vicino alle mura: monete e frammenti di vasi ceramici dall’IV-I secolo a.C. Ciò significa che la città esisteva ai tempi del Regno illirico, e che ha cessato di esistere a cavallo del millennio, dopo l’invasione romana.
PERCHE' ANDARCI
Scutari, in albanese Shkodër, antica capitale dell’Illiria, si trova tra le sponde del bellissimo lago omonimo, vicino ai fiumi Drin e Buna e anche alla confluenza dei fiumi Bojana (Buenë) e Drin. La città fu conquistata dai romani nel 168 a.C. ed ebbe una storia molto tormentata. Scutari conserva i suoi aspetti caratteristici, con stradine strette con alte mura di pietra su entrambi i lati, cancelli alti. Ma una buona parte della città è stata trasformata dopo la Seconda Guerra Mondiale.
DA NON PERDERE
Da non perdere il famoso Castello di Rozafa, l’antica roccaforte della città, costruito nel IV secolo a.C.. Questo conserva tracce di tutte le epoche storiche che hanno segnato la regione: a partire proprio dagli Illiri, che per primi hanno fortificato la collina, alle dominazioni veneziane e ottomane. Altri monumenti culturali sono il Museo di Storia di Scutari, la cattedrale della città, dedicata a Santo Stefano protomartire, l'Orologio Inglese, i bagni turchi (hamam), la moschea di Plumbi e molte case antiche. Ai piedi della cittadella di Rozafat, presso il ponte sul fiume Drino, sorge il santuario della Madonna del Buon Consiglio.
PERCHE’ NON ANDARCI
Bella città, interessante tappa alla scoperta dell'Albania. E la sua vicinanza con il Montenegro offre spunti per qualche tappa nel limitrofo. Non passateci troppi giorni però. E, se possibile, automunitevi.
COSA NON COMPRARE
Tanti e variegati i souvenir locali, tra sciarpe, manufatti, vasi e interessante mini sculture bronzee. Tremende, invece, le tazze con le foto del dittatore albanese Enver Hoxha.