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Oasi di Siwa Egitto Scoperta Archeologia

Egitto, un tempio di Antonino Pio nell’oasi di Siwa

Un bellissimo Eden nel cuore del deserto libico

Siwa, Egitto
©iStockphoto
Siwa, Egitto
PERCHE' SE NE PARLA 
Scoperte, nell'oasi di Siwa, le fondamenta di un grande tempio dell’epoca di Antonino Pio, imperatore romano tra il 138 e il 161 d.C. Le rovine si trovavano esattamente presso il villaggio di al-Haj Ali e a 350 metri dal cimitero della città, la cosiddetta “Montagna dei Morti”. Il tempio era un grande edificio in pietra calcarea lungo 40 metri e largo 8,5. Oggi però non ne restano che le fondamenta della pianta rettangolare. 

Secondo il responsabile della missione archeologica Abdul Aziz al-Damiri ha spiegato che il ritrovamento più importante è un blocco di pietra calcarea, 5 metri per 1, con iscrizioni in greco, sormontato da una cornice con un disco solare avvolto dai cobra. Questa iscrizione ha permesso di identificare l’imperatore Antonino Pio e il nome del governatore della provincia d’Egitto dell’epoca.

PERCHE' ANDARCI
L’oasi di Siwa si trova a pochi chilometri dalla città di Marsa Matruh, Egitto. Si tratta di un incredibile Eden nel cuore del deserto libico. Qui tra sorgenti d’acqua e laghi salati, ulivi e palme, è possibile godere di una sosta da sogno. Nei tempi antichi questi luoghi erano famosi per il tempio dedicato al dio Ammone. Ma anche per Alessandro Magno: secondo la leggenda, l'imperatore si recava spesso qui per consultare l'oracolo di Amon. E qui , infine, avrebbe scelto di farsi seppellire.

DA NON PERDERE
Posizionato in una tradizionale casa Siwana, il Museo della Casa di Siwa ospita tradizionali oggetti Siwani come ad esempio gioielli in argento, strumenti musicali, abiti da matrimonio, cesti e ceramiche. Il museo, ideato da un diplomatico canadese, è stato creato per conservare e mostrare i manufatti rappresentanti i diversi aspetti della vita di Siwa.

PERCHE’ NON ANDARCI 
A causa della difficile situazione economica nel Paese e del rischio terrorismo comune a gran parte dei Paesi della sponda sud del Mediterraneo, l’Egitto vive un clima di instabilità che spesso sfocia in turbative per l’ordine pubblico e in azioni ostili, anche di matrice terroristica, con possibili risvolti anche contro gli stranieri presenti nel Paese. Inoltre si osserva un aumento di casi di micro-criminalità quali borseggi, rapine e furti d’auto.

COSA NON COMPRARE 
A Siwa è possibile acquistare piatti di Tajine in ceramica unici, ossia tradizionali piatti tipici della cucina nordafricana con coperchio a forma di piramide, fatti a mano, decorati ad arte e cotti in forni a legna, e tradizionali abiti nuziali ricamati tipici della popolazione Berbera. E poi c'è il narghilè, ovviamente: tanto bello quanto rischioso da portare in viaggio. Purtroppo è da evitare.
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