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Egitto tempio di Hatshepsut

Egitto, un segretario alla corte funeraria di Hatshepsut

Identificata l’unica rappresentazione nota dell’uccello rapace africano nel celebre tempio egiziano

Egitto
istockphotos
Tempio di Hatshepsut
PERCHE’ SE NE PARLA
E’ rimasto lì, semi-visibile ma non comprensibile, per secoli. Era un segretario o serpentario, uccello rapace africano caratterizzato da un buffo piumaggio sulla testa, ma fino ad oggi era stato confuso con una gru, un ibis, un volatile più classico nelle rappresentazioni dell’antico Egitto. Ci troviamo vicino alla Valle dei Re, non lontano da Luxor, nel celebre tempio funebre di Hatshepsut, dove gli archeologi hanno identificato per la prima volta la rappresentazione del segretario, mai rinvenuta in nessun’altra opera dell’Egitto antico. Un uccello raro dunque, probabilmente anche per l’epoca (l’Egitto non è il suo habitat), in una rappresentazione ancora più rara. Per l’esattezza due rappresentazioni dello stesso uccello, una delle quali si è manifestata solo oggi. Il ciclo di affreschi nel quale si trova il segretario parla della spedizione nel Paese di Punt, ovvero il Corno d’Africa, dove è probabile gli egiziani si siano imbattuti nel particolare uccello.
 
PERCHE’ ANDARE
Se vi interessa l’ornitologia, non è in Egitto che incontrerete il segretario, ma piuttosto nelle regioni dell’Africa subsahariana. Preferisce la savana, ed è riconoscibile per la forma della testa simile ad un’aquila, le zampe da cicogna, ma soprattutto il particolare piumaggio sulla testa che ricordano le frecce di un arciere. Non a caso il suo nome latino è Sagittarius serpentarius.
 
DA NON PERDERE
Torniamo in Egitto: il tempio di Hatshepsut è un’icona. Si tratta di un maestoso tempio funerario dedicato ad Amon-Ra, noto per la sua incredibile prospettiva architettonica: 3 livelli di colonnati rialzati collegati tra loro da rampe e terrazze. Emblema dell’architettura funeraria del Nuovo Regno, è il probabilmente il maggiore punto di incontro con l’architettura classica. 
 
PERCHE’ NON ANDARE
L’Egitto ha visto crollare drammaticamente il suo afflusso turistico a causa della minaccia del terrorismo, ma si sta riprendendo. Potreste dunque non poter contare sulla vasta ricezione turistica di un tempo, e quindi di minori servizi, anche se il Paese sta facendo ogni sforzo possibile per incoraggiare il ritorno dei visitatori. 
 
COSA NON COMPRARE
I souvenir egiziani sono letteralmente sempre gli stessi da nord a sud, sia sulla costa che nell’entroterra. E’ facile capirne la dozzinalità, specialmente quando si tratta di gatti, scarabei, cammelli in miniatura, nonché piramidi (anche se qui, per esempio, ci troviamo a centinaia di chilometri da Giza). 
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