PERCHÉ SE NE PARLA
Mostafa Waziri, segretario generale del Supreme Council of Antiquities, ha dichiarato alla rivista egiziana Ahram Online che sono state trovate 20 tombe antiche sul delta del Nilo, nell’area di Kom El-Khelgan. Si tratta di un sito sepolcrale fino ad oggi mai individuato, che risalirebbe al Secondo Periodo Intermedio, in un’epoca a metà tra il Medio Regno e il Nuovo Regno. Le tombe, che contengono resti umani in posizione accovacciata (in cattivo stato di conservazione), contengono anche utensili, vasellame, amuleti, piccoli scarabei di porcellana.
PERCHÈ ANDARE
Con la sua forma a ventaglio, il Delta del Nilo è una incredibile macchia verde nel mezzo di un territorio altrimenti desertico. È vastissimo, copre un’area che va dal Cairo ad Alessandria, ma non si tratta di una zona dell’Egitto particolarmente turistica. Il Paese infatti viene principalmente visitato per i siti archeologici e il litorale del Mar Rosso, attrazioni escluse dal grande delta. Eppure un tour nella zona permette di scoprire un Egitto sui generis, e di toccare alcuni preziosi siti storici.
DA NON PERDERE
Oltre alla metropoli di Alessandria, un tour nell’area del delta del Nilo potrebbe toccare Rosetta, che diede il nome alla celebre stele, un luogo ‘cult’ per gli appassionati di egittologia, e Damietta, entrambe situate sugli estuari del fiume (che prima di gettarsi nel Mediterraneo si biforca). C’è poi Ismailia, la cui storia è legata alla costruzione del Canale di Suez, con tanto di museo dedicato.
PERCHÉ NON ANDARE
Quello del Delta del Nilo è un tour particolare dell’Egitto, adatto a chi ha già visto tutto il resto, o quasi. È un’area dove vivere il Paese ‘reale’, ma rischiando di perdersi la grandiosità di siti unici al mondo.
COSA NON COMPRARE
Ogni città e cittadina ha i sui souvenir, quindi almeno qui sul delta cercate di evitare statuette a forma di piramide, cammelli e altri oggetti dozzinali.