PERCHE' SE NE PARLA
Se ne discute da oltre un secolo, e forse questo mistero è stato risolto: potrebbe essere stata svelata, infatti, la causa che ha tormentato la civiltà minoica sino ad estinguerla. Questo straordinario popolo, che all'epoca era famoso per la straordinaria bellezza architettonica che era capace di produrre, non morì a causa dell'eruzione vulcanica di Thera. E neanche schiacciato da un tremendo terremoto. La verità è che i minoici, che per secoli hanno esercitato la loro influenza su tutto il Mar Egeo, è vero che hanno pagato le conseguenze di tali calamità naturali, ma, soprattutto, hanno ahimé sperimentato le attenzioni, le invidie e le conseguenti azioni bellicose dei greci della terraferma. Sino a causarne invasioni e battaglie.
PERCHE’ ANDARCI
Se siete appassonati di storia e di architettura, sappiate che l'arte minoica di oltre 4.000 anni fa è ben documentata a Creta nei siti archeologici di Cnosso, Festo e Zakros oltre che dalle collezioni esposte nel museo archeologico di Candia (Heraklion). Le rovine di Gournia e di Phaistos, Gortys e il Palazzo di Malia Mallia sono sicuramente luoghi da non perdere.
DA NON PERDERE
Il Palazzo di Cnosso, però, è probabilmente l'attrazione turistica, nonché storica, di Creta: per visitare questo palazzo minoico di oltre 3500 anni occorre pazienza, soprattutto in alcuni periodi dell'anno, e soprattutto in alcune aree più gettonate, come la Sala dei Delfini o quella del Trono. Secondo la mitologia Cnosso era la residenza del re Minosse, che ordinò a Dedalo di costruire il labirinto che nascondeva il terrificante minotauro, poi morto per mano di Teseo, che riuscì a trovare l’uscita grazie al filo di Arianna.
PERCHE' NON ANDARCI
La stagione turistica a Creta dura dai primi di maggio fino a metà ottobre. Al di fuori di questo periodo è difficile trovare alloggio nei centri balneari. E si dovrà quindi puntare la propria attenzione sui principali centri. Il mese più problematico è, ovviamente, quello di agosto, mese in cui trovare un posto dove dormire diventa davvero complicato. Un altro consiglio: prima di qualche escursione in barca, date sempre un'occhiata ai venti, che battono soprattutto la costa orientale.
COSA NON COMPRARE
Anfore e vasi in terracotta, l'occhio di Allah e le riproduzioni di antichissime scene mitologiche sono i souvenir più venduti a Creta. Mentre la Tsikoudia è la sua bevanda simbolo, simile alla Grappa italiana. Da evitare, invece, le famigerate conchiglie, ormai considerate soltanto soprammobili kitsch attirapolvere.