PERCHÉ SE NE PARLA
Uno studio condotto dai ricercatori dell'Università di Cambridge ha fatto luce sul tipo di alimentazione che avevano gli antichi abitanti di Portus, la città romana a nord di Ostia che si sviluppava attorno allo scalo costiero della capitale. Gli studiosi che per anni hanno analizzato i resti ritrovati presso gli scavi, sono riusciti a giungere ad interessanti conclusioni circa l’alimentazione dei lavoratori portuali. In un’epoca precedente le guerre contro i Vandali, inclusa tra il II e il V secolo circa, gli scaricatori di porto si nutrivano di carne, pesce, olio d’oliva, grano. Ovvero, avevano una dieta molto simile a quella dei ricchi e dei cittadini più benestanti. A partire dal V secolo, dopo le guerre contro i Vandali, è evidente che la loro alimentazione cambiò drasticamente. Le proteine non arrivavano più da carne, pesce e olio ma da legumi e tuberi. Un cambiamento che fornisce molte indicazioni sui modelli di sviluppo e sull’impatto che ebbero gli avvenimenti storici sull’approvvigionamento della capitale e delle città limitrofe.
PERCHÉ ANDARE
L’antico porto, costruito per volontà dell’Imperatore Claudio come superamento dell’approdo fluviale di Ostia, corrispondeva a quella che è oggi Fiumicino. L’impaludamento dell’area costiera ha portato ad un progressivo insabbiamento della località, ma dell’antico Porto di Traiano (fu l’imperatore Traiano a volere l’opera ingegneristica che rese l’approdo unico, un bacino esagonale artificiale entro il quale potevano attraccare le navi) si possono ancora ammirare diverse rovine. Tra cui antichi portici, magazzini, una parte della cinta muraria, la darsena.
DA NON PERDERE
Attorno al Porto di Traiano si estende l’Oasi di Porto, un lago di forma esagonale che, oltre a conservare un notevole valore storico, è divenuto un habitat importante per la fauna locale. Un’oasi dove osservare uccelli migratori, tra cui aironi cinerini e cavalieri d’Italia, dove prospera la fauna ittica così come la flora lacustre. Le visite si possono fare grazie a Legambiente.
PERCHÉ NON ANDARE
Una visita interessante alla scoperta di Portus si concluderebbe con il Museo delle Navi Romane di Fiumicino, che tuttavia è stato chiuso nel 2002 per un restauro che sembra non aver mai visto la fine. Ancora oggi, non si sa quando riaprirà ma dagli ultimi annunci si indica il 2019. Al suo interno ospita preziosi relitti di epoca romana, ma la delusione di arrivare sino a qui e trovarlo chiuso al pubblico è cocente.
COSA NON COMPRARE
Non è difficile trovare souvenir a Fiumicino, specialmente all’aeroporto, dato che per molti visitatori è l’ultima tappa dopo aver soggiornato a Roma. Ma difficilmente troverete qualche oggetto di reale valore o pregio estetico. Inoltre, i prezzi dei souvenir shop aeroportuali sono notoriamente inflazionati.