PERCHE' SE NE PARLA
Scoperti interessanti reperti archeologici a Bari, nel corso dei lavori per la realizzazione del giardino in via Manzari, a Bari, nel quartiere di Ceglie del Campo. Per l'esattezza, sono state riportate alla luce alcune sepolture, di cui una al momento, completa del corredo funerario, e altri reperti di particolare importanza che sono ora oggetto di analisi, approfondimenti e interventi di restauro. Si tratterebbe di un’area di necropoli con numerose sepolture a fossa nel banco calcareo e databili tra V e III sec. a.C.
Le sepolture erano già prive di corredo, asportato in passato da scavatori clandestini. Ma una di esse a carattere più monumentale, a semicamera, ha restituito la sepoltura intatta della fine del IV sec. a.C. di un soggetto femminile in posizione semicontratta, deposta con un corredo di vasi e terrecotte figurate di eccezionale fattura. Tra essi, oltre ad una serie di vasi propri del rituale funebre, di particolare pregio una lekythos con elementi decorati a rilievo con la raffigurazione di Neottolemo e Cassandra a Troia e le terrecotte di una sfinge e di Afrodite Anadiomene.
PERCHE’ ANDARCI
Tre le principali attrattive della città di Bari. Partiamo dalla Basilica di San Nicola, uno dei più pregevoli esempi di architettura romanico-pugliese, la cui costruzione, iniziata nel 1087 per volontà dell’Abate Elia per conservare le Ossa di S. Nicola, fu terminata nel 1197. Poi c'è il Castello Svevo, costruito da Federico II, su preesistente struttura normanna, che fu corte fastosa di Isabella d’Aragona e di Bona Sforza. Infine la Cattedrale, ottimo esempio di romanico-pugliese del sec. XII.
DA NON PERDERE
Si crede che Ceglie, anticamente Cælia, abbia una storia addirittura precedente alla nascita di Roma. Fu fondata dai Peuceti e poi passata ai Greci. Del suo passato rimane, all'interno del centro storico, un castello forse risalente all'XI secolo, inglobato nei secoli posteriori da case d'abitazione, che ne hanno modificato le forme originarie. Questo castello, con il villaggio che lo attornia, fu rifugio dei cittadini baresi che nel 1156 fuggivano dall'assedio di Guglielmo I di Sicilia il Malo, oltre che ricovero per persone aggredite dai predoni fino a tutto il Trecento. Inoltre c'è la sua imponente torre normanna, alta quasi trentacinque metri.
PERCHE’ NON ANDARCI
Facile da raggiungere, tra treni e aeroporto, e bella da visitare. Ma d'estate la città si svuota, a vantaggio dei centri limitrofi che si affacciano sul mare. Due gli eventi principali, la Fiera del Levante, una delle principali fiere italiane e del Mediterraneo, che si svolge a settembre, e la Festa di san Nicola, patrono di Bari, nella seconda settimana di maggio.
COSA NON COMPRARE
Le saliere decorate a mano e i piccoli pupazzi in terracotta sono tra i ricordini più gettonati tra i turisti. In vendita anche fischietti e campanelli, tutti prodotti artigianalmente. Belli anche i cesti di vimini, anche se poco agevoli da riportare a casa. Ma comunque non sono peggiori delle palle di neve: quelle non le batte nessuno.