PERCHE’ SE NE PARLA “Ei fu. Siccome immobile, dato il mortal sospiro, stette la spoglia immemore orba di tanto spiro”: sono questi i primi versi della celebre “Il cinque maggio”, ode scritta da Alessandro Manzoni nel 1821, in occasione della morte di Napoleone Bonaparte in esilio sull'isola di Sant'Elena. Quest’isola, il secondo luogo in cui Napoleone fu esiliato, si trova nell'oceano Atlantico meridionale, a circa 1900 km dalla costa dell'Angola.
PERCHE’ ANDARCI Il territorio, nonostante sia abbastanza piccolo, offre diverse attrazioni turistiche, come la Scala di Jacob che unisce Half Hollow Tree a Jamestown, capitale dell'isola. Questa, composta da 699 gradini e costruita nel 1829, è decisamente sconsigliata a chi soffre di vertigini. Il Castello, non visitabile, fu costruito dagli inglesi nel 1659 poco dopo la conquista dell’isola. Bello anche il Palazzo di Giustizia, e bellissima l'Heart-Shaped Waterfall. Per gli amanti della natura, Plantation House è la casa del governatore dell'isola. Interessante anche la cattedrale di Saint Paul.
DA NON PERDERE Da vedere è la Longwood House, la casa in cui Napoleone ha trascorso la maggior parte del suo tempo a Sant'Elena e anche dove morì. Il Museo di Sant'Elena, inoltre, è un luogo ideale per iniziare la visita dell'isola: le sue mostre raccontano la storia di questa terra.
PERCHE’ NON ANDARCI Sant'Elena e le sue dipendenze sono uno dei posti più isolati al mondo. Benché vi sia un aerodromo sull'isola di Ascensione, con voli settimanali per Londra, Sant'Elena e Tristan da Cunha possono essere raggiunte solamente via nave.
COSA NON COMPRARE Non essendo un’isola turistica, qui il mercato di souvenir e gadget non è particolarmente produttivo.