C'è chi si dedica al cenone del 24 dicembre e chi predilige il pranzo del 25 con tutti i parenti. Fatto sta che a Roma solitamente la cena della Vigilia è di magro, vale a dire un pasto senza carne.
Si può incominciare con un antipasto di fritti, che comprendono cavolfiori, mele, fiori di zucca e patate, per poi proseguire con un tortino di alici alla giudia.
Per il pranzo del 25 è a base di carne, molto ricco ed abbondante. Tortellini o cappelletti in brodo alla romana per iniziare. Una variante molto apprezzata sono anche le fettuccine alla papalina, che si preparano con prosciutto crudo tagliato spesso.
Per preparare le costolette d'abbacchio scottadinto bisogna ungere, salare e pepare le costolette una ad una. In un tegame si versa un cucchiaio d'olio, facendolo scaldare sulla fiamma viva e mettendo le costolette le uno accanto all'altra nel tegame. Si fa cuicere bene girando spesso le costolette che devono essere servite calde.
Un accompagnamento tipico romano sono le puntarelle, che si devono lavare e lasciare in ammollo in acqua freda fino a quando si arricciano. Vengono solitamente servite con una tipica salsina a base di aglio, olio ed alici tritate ed amalgamate con aceto e sale.
Prima di passare ai dolci fa sempre scena un ricco vassoio di frutta secca con noci, nocciole, noccioline, pistacchi, anacaradi accanto ad albicocche, prugne o ananas disidratati.
Il tutto intervallando ovviamente con pandori classici o farciti, panettoni artigianali, al pistacchio, alle creme o al cacao, e torroni, morbidi o duri.