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Tuscia: a Canepina la pasta è sottile come il fieno

L'antico formato di pasta del Viterbese è talmente fino da sciogliersi in bocca

mani impastano lasagne, pastificio
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Preparazione della pasta
A Canepina, borgo nel cuore della Tuscia Viterbese, il fieno è fatto di acqua, uova e farina ed è un delizioso formato di pasta sottilissimo che viene prodotto sin dal Medioevo seguendo fedelmente la stessa ricetta tramandata di generazione in generazione. Il Fieno di Canepina viene ancora oggi condito con sugo di carne o funghi porcini e rappresenta uno dei simboli gastronomici di questa bella regione.

LA TRADIZIONE
C'è un borgo nel cuore della Tuscia Viterbese, di nome Canepina, che ha dato i natali ad un tradizionale formato di pasta antico e conosciuto dagli appassionati anche al di fuori della zona di origine. Si tratta di una pasta talmente fina da sciogliersi in bocca che, non a caso, prende il nome di Fieno di Canepina. Si narra che la sua ricetta venga tramandata di generazione in generazione sin dal Medioevo quando da pochi ingredienti e dalle sapienti tecniche manuali dei produttori locali, nacque questo prodotto dalle caratteristiche inconfondibili.

LA DENOMINAZIONE
Questa pasta è considerata uno dei prodotti tipici più gustosi della zona e prende il nome dalla sua particolare consistenza e dal Comune in cui è nata e a cui è profondamente legata sin da epoche lontane.

LE CARATTERISTICHE
Il fieno di Canepina è una pasta fatta a mano dalla forma simile alle tagliatelle anche se molto più sottile. Per prepararla occorrono soltanto acqua, farina e uova. L'impasto ottenuto viene steso ad uno spessore non superiore a 0,8 millimetri, arrotolato su sé stesso e tagliato a striscioline sottilissime, come i capellini, per poi essere lasciato asciugare per una giornata.

LA PRODUZIONE
A rendere così particolare questo formato di pasta è la particolare tecnica di cottura tradizionalmente seguita per la preparazione dei piatti tipici locali. Una volta scolata, la pasta, infatti, non viene immediatamente condita, ma adagiata su un canovaccio pulito che assorbe l'acqua di cottura e permette al fieno di impregnarsi soltanto di sugo senza, però, che si incolli.

LA CULTURA
Il Fieno di Canepina è il frutto di un antico sapere tramandato di generazione in generazione dai produttori di Canepina e rimasto immutato nel corso del tempo. Il forte legame con la storia, la cultura e la tradizione locale hanno reso questa pasta uno dei simboli della località.

IN CUCINA
Il Fieno di Canepina viene generalmente servito condito con un sugo a base di carne macinata. Non mancano, però chi, nei ristoranti del paese dei Comuni limitrofi, lo propongono in una deliziosa versione in bianco ai funghi porcini dei Monti Cimini. Entrambe le ricette prevedono una spolverata di formaggio grattugiato che, secondo la tradizione, dovrebbe essere esclusivamente pecorino ma che sempre più spesso viene alternato, o mischiato, con il parmigiano o il grana.

La ricetta: Fieno di Canepina al sugo di carne. Ingredienti: 500 grammi di fieno di Canepina, odori (cipolla, sedano, carote), un bicchiere abbondante di vino rosso, 400 grammi di carne macinata, 400 grammi di passata di pomodoro, olio extravergine di oliva, sale, pecorino grattugiato. Tritate gli odori e fateli soffriggere a fuoco medio in un poco di olio extravergine di oliva fin quando non avranno cominciato ad appassire. Aggiungete la carne macinata e fatela rosolare nel soffritto, poi aggiungete il vino e fatelo evaporare a fiamma vivace. Unite, quindi, la passata di pomodoro, correggete di sale, portate, quindi, ad ebollizione, abbassate la fiamma e fate cuocere per almeno due ore. Fate, quindi, bollire l'acqua per la pasta, buttate il fieno e, dopo circa un paio di minuti, scolatelo ed adagiatelo su un canovaccio pulito fin quando non si sarà asciugato. Fatelo, quindi, saltare in un tegame nel sugo e servite in tavola con una spolverata di pecorino grattugiato.

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IL TERRITORIO
Trionfo di interessanti testimonianze etrusche, aree archeologiche di differenti epoche, musei ricchi di preziosi reperti, eleganti palazzi e dimore storiche, la Tuscia è un concentrato di cultura e di bellezze paesaggistiche che trovano la massima espressione nelle sue affascinanti località, nei folti boschi e nei placidi laghi che la punteggiano. Non c'è zona della Tuscia Viterbese in cui non si possano trovare botteghe artigiane e testimonianze dell'antica arte della lavorazione della ceramica, da Viterbo, Città dei Papi e stazione termale ricca di magnifiche chiese, edifici e monumenti di epoca antichissima, sino alle sorprendenti Bomarzo, con il suo Parco dei Mostri punteggiato d'installazioni dalle forme e dalle sembianze più improbabili, e Civita di Bagnoregio, la cittadella soprannominata “città che muore” perchè arroccata su una rupe tufacea soggetta a continua erosione, ogni itinerario è una vera scoperta.

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