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I confetti di Sulmona

Sulmona, quei confetti citati nel Decamerone

La città abruzzese è la patria dei famosi bonbon di mandorle e zucchero che da secoli rendono più dolce ogni ricorrenza 

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©Ra Boe/Wikimedia Commons
Un piatto di confetti di Sulmona
Citati da Boccaccio nel Decamerone, ed amati da Leopardi che, si narra, chiese di mangiarne uno in punto di morte, i Confetti di Sulmona sono una bontà che non solo rende più dolce un viaggio nella bella località abruzzese, ma racconta la lunga storia di una città che da secoli si è specializzata nella sua lavorazione.

LA TRADIZIONE Risale al Medioevo la tradizione, a Sulmona, di produrre confetti utilizzando la frutta secca che cresceva nei boschi circostanti. Si dovette, però, attendere l'importazione dello zucchero nel nostro Paese da parte delle popolazioni orientali perchè la ricetta assumesse le caratteristiche con cui oggi la conosciamo. Fino al XVII secolo, a causa della scarsa reperibilità dello zucchero e dei suoi costi elevati, i confetti rimasero per molto tempo un prodotto di lusso, dono gradito per principi e vescovi. Soltanto il giorno di Ferragosto, durante la Giostra, il magistrato della città, assieme ad un gruppo di nobili, allestiva un carro dal quale gettava confetti al popolo. Col passare del tempo, e anche grazie all'introduzione delle tecniche di estrazione dello zucchero dalle barbabietole, la produzione cominciò ad intensificarsi e nel XIX secolo Sulmona arrivò a contare ben dodici fabbriche di confetti. Oggi i dolcissimi bonbon della cittadina abruzzese sono celebri non soltanto per l'elevata qualità delle materie e per il particolare procedimento di lavorazione brevettato grazie al quale lo zucchero aderisce alla mandorla senza l'ausilio di amidi e farine, ma anche per gli svariati colori e le forme con cui vengono confezionati e con i quali conquistano i visitatori che si trovano ad ammirare le botteghe variopinte che li espongono.

LA DENOMINAZIONE Inseriti nella lista dei Prodotti Agroalimentari Tradizionali italiani (PAT) i Confetti di Sulmona vantano una ricetta antichissima che affonda le proprie radici nientemeno che all'epoca dei Romani. Inizialemente, però, con il nome confettura (dal quale deriva quello di “confetto”) si indicava l'usanza di ricoprire la frutta secca con il miele. Il termine deriva dal verbo latino “conficere” che significa “preparare”, “confezionare”.

LE CARATTERISTICHE Ciò che rende speciali i confetti di Sulmona sono le lavorazioni artigianali con le quali si realizzano le loro confezioni. Si narra che furono le suore di clausura del convento di Santa Chiara ad introdurre l'usanza di dare particolari forme e colori ai confetti. A partire dal XV secolo cominciarono ad intrecciarli con fili di seta per creare spighe, grappoli d'uva, rosari e simboli cristiani da donare ai giovani sposi. Con il tempo la tradizione si consolidò, le confezioni si fecero più elaborate e cominciarono a diffondersi le lavorazioni a forma di fiore e di bouquet realizzate anche con tessuti pregiati come il tulle ed il raso che ancora oggi vengono vendute nelle botteghe locali. Oltre ad essere uno degli elementi distintivi dei matrimoni, i confetti, offerti di differente colore in base all'occasione, vengono associati alle più importanti ricorrenze della vita dell'individuo: bianco per festeggiare sacaramenti come il matrimonio, la comunione o la cresima, rosa e celeste per le nuove nascite ed il battesimo di femminucce e maschietti, rosso per la laurea, oro e argento per gli anniversari di matrimonio più significativi, e da epoche più recenti, lilla per celebrare le unioni di “stampo più moderno”.

LA PRODUZIONE Sono nove le fabbriche che oggi a Sulmona si impegnano a perpetuare la tradizione legata alla produzione dei confetti e gli elevati standard di qualità che da sempre li contraddistinguono. Oggi come un tempo la ricetta è rimasta invariata e si basa sull'utilizzo delle ruotanti bassine di rame all'interno delle quali la confettazione avviene lentamente e lo zucchero, sciroppato e aromatizzato, aderisce al nucleo in strati successivi. Dopo essere sottoposti ai trattamenti con i quali vengono realizzate le forme desiderate, i confetti vengono sottoposti al processo di asciugatura e di confezionamento.

IL TERRITORIO Spesso ricordata per la produzione dei confetti, Sulmona è, in realtà, una città ricca di arte e di storia. Non bisogna dimenticare, ad esempio, che ha dato i natali ad Ovidio e che il suo nucleo antico vanta bellezze di ogni epoca. Sin dal cospetto delle monumentali porte di accesso, ci si rende conto di non trovarsi di fronte ad una località come un'altra. Una volta varcate, poi, la storia riempie ogni scorcio regalando palazzi, monumenti e piazze tutte da scoprire. Prima su tutte piazza Garibaldi, la più importante e celebre. Dominata dall'imponente Fontanone in calcare, è una delle più grandi d'Italia ed ospita ogni anno alcuni degli eventi folcloristici più importanti della città, in particolare la Giostra Cavalleresca a Ferragosto e la Madonna che Scappa, in occasione della Pasqua. Numerosi gli edifici religiosi che arricchiscono la città, tra i quali si distinguono la trecentesca chiesa di San Filippo Neri, e quella di Santa Chiara, del secolo precedente, nel cui convento si narra abbia avuto origine l'usanza di realizzare confezioni artistiche per i confetti. All'interno della chiesa è, inoltre, custodita un'interessante pinacoteca. Da non perdere, inoltre, la cattedrale di San Panfilo con la sua cripta dell'XI secolo, la chiesa di San Francesco della Scarpa e quella di San Rocco. Di grande fascino il complesso dell'Annunziata, costituito dall'omonimo palazzo, dalla chiesa e dalla bella Fontana del Vecchio. Non si può, infine, abbandonare Sulmona senza aver visitato lo splendido acquedotto medievale con le sue 21 arcate e, soprattutto, senza aver fatto una passeggiata lungo il corso Ovidio dove ammirare le botteghe confettiere con esposte le magnifiche e coloratissime confezioni e composizioni.

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LA CULTURA Il nome di Sulmona è, ormai, indissolubilmente legato alla produzione dei confetti che, oltre ad essere un prodotto tipico locale, rappresentano uno degli aspetti più significativi della storia e della cultura della città. Per permettere di scoprirne ogni tappa ed ogni segreto, le fabbriche storiche locali aprono le proprie porte ai visitatori che hanno l'occasione di gustare le differenti varietà di confetti e di ammirare gli affascinanti edifici in stile liberty che le ospitano oltre che gli utensili che, nel corso del tempo, sono stati impiegati per la loro produzione. E per approfondire ogni aspetto della tradizione e della sua evoluzione nel corso delle epoche, la città ha dedicato un intero museo a questi bonbon, il Museo dell'Arte e della Tecnologia Confettiera che dal 1992 occupa due piani di una palazzina di fine '800 all'interno della quale sono custoditi documenti, utensili, macchinari e bomboniere oltre alla fedele ricostruzione di un laboratorio del XVIII secolo con tanto di filettatrice, sbucciatrice, lucidatrice, tostatrice e vasi contenenti gli antichi ingredienti.

IN CUCINA Sebbene la variante più celebre sia quella con il cuore di mandorla e la copertura di zucchero, esistono tanti gusti di confetto quanti la fantasia dei confettieri sia in grado di immaginare. Tra i più diffusi si possono gustare, ad esempio, quelli al cioccolato, sia al latte che fondente o bianco, ma spaziando tra le creazioni dei vari produttori si possono scovare confetti alla frutta, come quelli alla fragola, al limone, al cedro, all'amarena, al cocco e chi più ne ha più ne metta, o quelli alla nocciola o alla nocciola e cioccolato, o ancora quelli aromatizzati, tra cui i confetti alla mela e cannella, al rhum e pera, al mascarpone, alla genziana e persino al babà.



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