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Monferrato, i piccoli peperoni sotto vinaccia

L'antica varietà locale è perfetta per preparare una tradizionale conserva

Peperoni di Capriglio
Presidio Slow Food
Peperoni di Capriglio
Un peperone antico e gustoso del Monferrato rischia, purtroppo, l'estinzione. Si tratta dei Peperoni di Capriglio, un tempo tra i più richiesti della zona e particolarmente indicati per la preparazione di deliziose conserve tradizionali.

LA TRADIZIONE
Sono oltre due secoli che nella zona di Capriglio, nel Monferrato, si coltiva una particolare varietà di peperone rustica ed antica tramandata di generazione in generazione dagli agricoltori locali. Come avvenuto per altre varietà della zona, si tratta di un ortaggio ottenuto, molto probabilmente, da un incrocio naturale tra antiche cultivar di piccole dimensioni con altre di dimensioni decisamente più grandi, provenienti dal Cuneese. Sebbene si tatti i una varietà che ha conosciuto un periodo di notevole prosperità, oggi il peperone di Capriglio rappresenta un prodotto invia di estinzione che, proprio per questo motivo, è diventato oggetto di protezione e salvaguardia da parte della Fondazione Slow Food.

LA DENOMINAZIONE
I Peperoni di Capriglio sono diventati anche oggetto di tutela e di riconoscimento da parte del Ministero delle Politiche Agricole, Alimentari e Forestali che li ha inseriti nell'elenco nazionale dei Prodotti Agroalimentari Tradizionali (PAT).

LE CARATTERISTICHE
Il Peperone di Capriglio nasce da una pianta piccola, robusta e vigorosa che dona frutti di colore rosso o giallo, di piccole dimensioni e dalla sezione triangolare o leggermente cuoriforme, e con sole tre costole. Il sapore, gustoso e delicato allo stesso tempo, si accompagna ad una consistenza carnosa e, fino a qualche decennio fa ad un discreto spessore della bacca, caratteristica che con il passare del del tempo va via via perdendosi.

LA PRODUZIONE
Un tempo questo peperone era il più venduto e ricercato della zona. Tanto che, su mercati come quello di Chieri, Asti e Torino, poteva arrivare a costare anche il doppio rispetto agli altri. Oggi, con l'avvento di varietà di dimensioni maggiori, quella locale è andata via via scomparendo, tanto che la sua ormai esigua produzione è attualmente destinata all'autoconsumo e a un ridottissimo mercato di intenditori.

LA CULTURA
Se questo antico peperone ancora non si è estinto è grazie all'impegno di un piccolo gruppo di produttori che autoriproducendone i semi ne conservano il patrimonio genetico tenendo viva una tradizione tramandata pazientemente nel corso dei decenni. Oggi il Presidio ha riunito i produttori in un'Associazione che porta avanti la coltivazione di questa varietà con metodi biologici e a basso impatto ambientale, si impegna ad incentivare e valorizzare la produzione e tenta di recuperare antiche ricette e tecniche ormai perdute come quella tradizionale della conservazione dei peperoni sotto “raspa”.

IN CUCINA
Saporiti e carnosi questi peperoni sono una vera delizia. Le loro dimensioni e la loro la consistenza li rendono particolarmente adatti alla preparazione delle conserve di cui quella tradizionale sotto vinaccia è la più gustosa e particolare e permette di conservarli anche alcuni mesi.

La ricetta: Peperoni sotto vinaccia. Per preparare questa conserva i peperoni devono essere lasciti interi con tutto il picciolo. Vengono, dunque, sistema all'interno di una damigiana riempita con una soluzione di acqua bollente, sale e aceto. La bocca della damigiana viene, quindi, chiusa con vinacce rivenienti dal processo di torchiatura del vino freisa locale che viene effettuata nella stesso periodo di maturazione dei peperoni.



IL TERRITORIO
Autentico patrimonio naturalistico, storico, gastronomico e culturale non soltanto del Piemonte ma di tutta Italia, il Monferrato è una regione dagli scenari unici fatti di morbide colline, antichi castelli e ricchi vigneti. Non a caso si tratta di una delle più rinomate zone vinicole del Paese ed è, finalmente, entrato a far parte, assieme a Langhe e Roero, dei Siti Patrimonio dell'Umanità UNESCO
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