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Maritozzi: dolci panini della Quaresima romana

Nella Capitale questi dolci sono una vera istituzione. Ma non tutti forse sanno che la loro ricetta ha origini antichissime.

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Cpurtesy of ©Ca Tommaso/Flickr - licenza CC BY-NC-ND 2.0
I maritozzi
Unico peccato di gola concesso durante la Quaresima, i medievali Maritozzi romani, che un tempo univano i fidanzati e permettevano di trovare marito, sono una leccornia che oggi è diventata un appuntamento gustoso delle serate con gli amici.

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LA TRADIZIONE I Romani li considerano, solitamente, una dolcissima tappa, spesso notturna, di una divertente serata in compagnia o una gustosa merenda tutta panna e golosità. Ma i Maritozzi nella tradizione locale rappresentano molto di più. Sono, infatti, una ricetta antichissima le cui origini risalgono all'epoca romana, quando venivano preparate delle pagnotte a base di miele ed uva passa. E' probabilmente dall'evoluzione di questa ricetta che, nel Medioevo si diffuse l'usanza di preparare i maritozzi, l'unico peccato di gola che veniva concesso in periodo di Quaresima. Quelli che si preparavano in periodo di penitenza erano, però, più piccoli ed arricchiti di pinoli e canditi. Oltre ad essere i dolci della Quaresima, queste pagnottelle rappresentavano, in un certo senso, anche i dolci delle coppie. Ogni primo venerdì di marzo, infatti, i fidanzati li regalavano alla propria innamorata decorandoli con cuori di zucchero e nascondendo al loro interno degli anelli o piccoli oggetti d'oro.

LA DENOMINAZIONE Il termine Maritozzi deriva, probabilmente, dal diminutivo della parola marito. L'origine di questo nome va, secondo molti, ricercata nell'usanza, un tempo diffusa tra le ragazze in età da marito, di preparare queste dolci pagnottelle e di raccoglierle all'interno di un cesto per poi portarle in piazza dove, chi aveva realizzato le migliori, riceveva le attenzioni dei giovanotti più ambiti.

LE CARATTERISTICHE Un tempo preparati di dimensioni più grandi, simili a quelle di una pagnotta, oggi i Maritozzi hanno, solitamente, la dimensione di una brioche. Hanno forma ovoidale e sono caratterizzati da un impasto a base di farina, burro, uova e zucchero arricchito con pinoli, uvetta e canditi, ingredienti tipici della tradizione ebraico-romanesca.

LA PRODUZIONE Basta entrare nelle pasticcerie tradizionali della capitale o in uno dei numerosi laboratori dolciari per assaggiare queste gustose bontà tipiche. Oggi la versione più diffusa dei Maritozzi è quella farcita con la panna montata che viene aggiunta in abbondanza all'interno della pagnottella spaccata a metà, proprio come un dolcissimo panino.

LA CULTURA in occasione della festa degli innamorati che un tempo, appunto, si festeggiava il primo venerdì di marzo, i Maritozzi venivano decorati con soggetti a tema, come mani o cuori intrecciati, cuori trafitti da una freccia. Una volta pronti e “farciti” con un gioiello per la futura moglie, i giovani fidanzati li regalavano alla propria promessa. Ogni venerdì di marzo, inoltre, era usanza recarsi in Piazza San Pietro ad ascoltare la predica, scambiarsi effusioni, e mangiare Maritozzi.

IN CUCINA La ricetta tradizionale prevede l'utilizzo, nella preparazione dell'impasto, di pinoli, uvetta e frutta candita anche se non è affatto raro trovarne anche senza. La versione quaresimale è, naturalmente, priva di farcitura ma per chi desidera assaggiare una vera leccornia ugualmente rappresentativa della tradizione locale, la variante riempita con la panna montata farà leccare i baffi ai più golosi.

La ricetta: Maritozzi romaneschi. Ingredienti: 250 grammi di farina, 80 grammi di burro, 20 grammi di lievito di birra, 2 uova, 80 grammi di zucchero, 150 millilitri di latte, 100 grammi di uvetta, un cucchiaio di pinoli, un cucchiaio di scorza d'arancia candita, un pizzico di sale, acqua. Impastate la farina, con le uova, il lievito, il burro e lo zucchero. Lasciare riposare in luogo tiepido ed asciutto fino a che non ha raddoppiato di volume. Aggiungete all'impasto lievitato l'uvetta, i pinoli e la frutta candita e ricavatene delle pagnottelle ovoidali. Infornate per circa 6-7 minuti in forno ben caldo fino a che la superficie non risulti appena dorata. Spennellate i maritozzi con un po' di zucchero sciolto in acqua e rimetteteli nel forno ancora caldo ma spento. Quando lo zucchero avrà formato una leggera glassatura, i maritozzi saranno pronti per essere serviti una volta freddati.

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IL TERRITORIO E' la Capitale, la Città Eterna, è un vero concentrato di preziose testimonianze di ogni epoca, stile e forma d'arte. E' Roma, una città unica che si offre ai suoi visitatori come un enorme museo a cielo aperto dove i più grandi maestri della storia hanno lasciato le tracce del proprio passaggio e della propria ispirazione. Ogni monumento racconta un'epoca e ogni passeggiata è un'esperienza unica che non ha pari in nessun altro luogo al mondo.

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