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Sagre Lazio Sagra della frittella di Cavolfiore di Tuscania

Lazio, nel Viterbese il cavolfiore saporito alla cannella

Tuscania, la 48° Sagra della frittella di cavolfiore per la riscoperta di antichi sapori

cavolfiore, ortaggio
iStock
Cavolfiore
Il 21 gennaio prenderà il via la tradizionale benedizione degli animali e la sfilata dei butteri. Siamo a Tuscania, nel cuore della Tuscia viterbese, dove a completare l’antico rito tradizionale c’è la la tipica frittella di cavolfiore aromatizzata alla cannella.
 
La Sagra della frittella, in occasione della festa di S. Antonio Abate, comprende la suggestiva sfilata per le vie della città, accompagnati dalla banda musicale di Tuscania e l'arrivo degli animali presso la chiesa di S. Maria del Riposo. L'ingrediente della festa è il cavolfiore che viene arricchito di pastella di farina e cotto nell'olio bollente.
 
TUSCANICA: CUORE DELLA MAREMMA LAZIALE
 
La Sagra della Frittella di Cavolfiore si svolgerà nel primo pomeriggio del 21 gennaio, e il “padellone” verrà posto nella principale piazza del centro storico, è qui che verranno preparate migliaia di frittelle di cavolfiore coltivato nella Maremma laziale. Verranno servite calde e fragranti, spazzolate di sale o di zucchero a velo. Un tempo principe delle tavole contadine il cavolfiore, è ancora oggi molto utilizzato, soprattutto a Tuscania, che ne vanta una notevole produzione. 
 
 
Quello laziale, è un ortaggio croccante e dal sapore delicato. Caratterizzato da pianta molto vigorosa, è resistente al freddo con testa molto densa, compatta. In frittura rende al massimo il suo gusto, concedendo ai visitatori uno dei piatti tipici della stagione invernale. 
 
SAGRA DELLA FRITTELLA: LA FESTA DEGLI ANTICHI SAPORI CONTADINI
 
I prodotti tipici e l'enogastronomia della provincia di Viterbo sono famosi per la pregiata qualità: il vino, l'olio extravergine di oliva "Canino Dop" le castagne, le nocciole, le lenticchie di Onano, la patata, le carni di vacca maremmana e di cinghiale, l'asparago verde, i prodotti tipici ortofrutticoli, il miele, i prodotti caseari, la cicoria. Oltre a una vasta gamma di prodotti tipici, protagonisti di numerose sagre e manifestazioni, la Maremma laziale presenta una tradizione di enogastronomia antichissima che esalta i sapori e la genuinità dei prodotti tipici. 
 
 
A conclusione della manifestazione verrà accesso il grande Falò di San Antonio come antica tradizione pagana e propiziatoria per purificare i luoghi, ma anche i corpi, invocando le virtù taumaturgiche del Santo.
Religione e cibo si intrecciano all’interno di una festa che mira alla riscoperta delle antiche tradizioni del mondo contadino. Non mancheranno artisti da strada e stand gastronomici a base di prodotti tipici laziali. 
 
comune.tuscania.vt.it
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