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Prodotti Tipici Puglia Bella della Daunia DOP

La Bella della Daunia

Nelle pianure del Tavoliere delle Puglie una varietà di oliva Dop trova le condizioni migliori per crescere e riempirsi di sapore 

frutti dell'albero ulivo<br>
Thinkstock
Olive
La Bella della Daunia è un oliva da mensa (cioè non per ottenere olio), ottenuta dalla lavorazione dell’oliva della cultivar Bella di Cerignola e rappresenta uno dei prodotti tipici della dieta mediterranea. E’ coltivata nella zona di Cerignola, in provincia di Foggia, nel cosiddetto Tavoliere delle Puglie, una zona interamente pianeggiante nel nord della Puglia, un tempo chiamata Daunia, già famosa per i suoi prodotti di qualità DOP come l’Arancia del Gargano e il Canestrato Pugliese.  

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LA TRADIZIONE E’ stata introdotta dalla Spagna prima del 1400, nel periodo aragonese; oppure portata sempre dagli spagnoli, che dilagarono nell’Italia Meridionale dopo che l'esercito capeggiato da Consalvo da Cordova, il 28 aprile del 1503, proprio sotto le mura di Cerignola si pensa nell’attuale zona del centro storico denominata Tomba dei Galli, sconfisse quello francese comandato da Louis d’Armagnac duca di Nemours che vi trovò anche la morte; secondo altri è probabile che la drupa pugliese abbia origine dalle olive "orchites" dei romani, e che le truppe di Roma erano solito portarsi dietro nei loro lunghi spostamenti. La presenza spagnola probabilmente incrementò l’utilizzo dell'oliva anche come consumo immediato, non solo per produrre olio; e forse questi ai contadini pugliesi fecero conoscere il un processo di conservazione all'epoca più moderno, il sistema sivigliano. Nel 1930 è stata ritenuta da una commissione tecnica preposta per l’individuazione delle migliori cultivar da mensa italiane tra le più pregevoli e adatte alla produzione di olive verdi.

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LA DENOMINAZIONE Il Consorzio di tutela Oliva da mensa D.O.P. La Bella della Daunia – cultivar Bella di Cerignola si è costituito il 3 ottobre 2002

LE CARATTERISTICHE Molto simili alle susine, quelle più pregiate hanno forma allungata ma belle panciute, con peso da 11 fino a 18 grammi, resistenti alle manipolazioni e alla conservazione. E' apprezzata per la pezzatura delle drupe, ed anche per la qualità della polpa, dopo le selezioni clonali, che risulta croccante ma non dura, poco fibrosa e di più facile distacco dal nocciolo.

LA PRODUZIONE Negli ultimi anni vi è stato un incremento delle superfici coltivate, a fine anni novanta erano circa 1.000 ha, a fine millennio si è raddoppiata la superficie passando a circa 2.000 ha. Attualmente sono coltivati circa 2.500 ha di cui 300 non ancora in produzione, 85-90% della superficie è ubicata nell’agro di Cerignola. La produzione è di 100.000 q.li con rese unitarie prossime ai 50 q.li per ha, molti impianti non sono ancora alla loro massima potenzialità perché giovani. Le lavorazioni attuate sono per il 90% quella con metodo Sivigliano per olive verdi e per il 10% quella con metodo Californiano per le nere.

LA CULTURA L’introduzione della Bella di Daunia nel territorio meridionale si deve a feudatari di provenienza prevalentemente straniera. Inizialmente detta “oliva di Spagna” venne ribattezzata “oliva di Cerignola” e oggi può vantare peculiari qualità per l’alto rapporto polpa-nocciolo, e le doti organolettiche che la rendono superiore a quella originaria. Già alla fine dell’ottocento si hanno notizie di olive, conciate nella zona di Cerignola, inviate nella parte occidentale degli Stati Uniti di America (diventato uno dei maggiori mercati) nei caratteristici barili di legno “Vascidd”, e ancor più nei cosiddetti “Cugnett” tipici recipienti di legno di forma troncoconica per la fornitura spicciola a carattere quasi casalingo e familiare.

IN CUCINA Dal punto di vista gastronomico quest’oliva, soprattutto nella versione verde, è la regina degli aperitivi. Data la sua polposità è infatti molto adatta ad essere consumata da sola senza cottura, ma puo’ anche essere impiegata in preparazioni diverse, specialmente nella versione nera, come primi piatti con sughi di pomodoro olive e capperi, o secondi di carne o pesce come il coniglio alla cacciatora o il dentice pomodorini e olive.

IL TERRITORIO Conosciuta anche come la Capitanata o Daunia, la provincia di Foggia segna il confine settentrionale della Puglia, a ridosso del Molise e della Campania. La zona orientale è occupata dal promontorio del Gargano, lo “sperone dello stivale” di fronte al quale si apre la vista delle splendide Isole Tremiti, fra le mete preferite dai visitatori che, ogni anno, scelgono la Puglia come luogo delle proprie vacanze. Le numerose località situate lungo la costa adriatica, offrono molte opportunità di vacanza e relax, sia per gli amanti della vita da spiaggia sia per chi desidera dedicarsi a escursioni naturalistiche. Ma il fascino dell’entroterra non ha nulla da invidiare alla bellezza del panorama marino. Il cosiddetto Tavoliere è la più vasta pianura dell’Italia meridionale, con le sue ampie distese di grano che, in estate, brillano sotto i raggi del sole. La continuità dei campi è interrotta a tratti dalle alture dei Monti Dauni, in parte ricoperti da verdi boschi: un paesaggio dal fascino singolare per i suoi colori, profumi e suoni. La provincia di Foggia è una terra ricca di storia, raccontata da scavi archeologici che hanno riportato alla luce i segni dei primi insediamenti, da imponenti castelli medievali e da tanti edifici religiosi. Una cucina artigianale e genuina allieterà il viaggio in quest'incantevole zona della Puglia.
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