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Mela della Val di Non DOP

Il cuore dolce del Trentino

Nel centro occidentale della Provincia di Trento si estende la Val di Non, ricca di natura e cultura e famosa per la sua mela, frutto simbolo del territorio

albero di mele, albero da frutto<br>
ristorantetrentino.it
Melo - Val di Non
La vitalità produttiva dei melicoltori della Val di Non e il costante impegno verso un miglioramento qualitativo del prodotto - condotto nel massimo rispetto dell'ambiente - hanno permesso a questo frutto di essere la prima mela italiana insignita del riconoscimento Dop.

LA TRADIZIONE Tradizionalmente legata alla valle trentina, la coltivazione della Mela della Val di Non ha un passato antico che ha lasciato traccia di sé in numerose fonti storiche, elementi toponomastici, culturali e artistici. La zona di produzione rappresenta un habitat ideale per via della particolare composizione dei terreni e della conformazione climatica, che incide positivamente sulle caratteristiche organolettiche dei frutti. Le numerose proprietà terapeutiche della mela sono da tempo note. Oltre a svolgere un'azione benefica sui denti e le gengive, questo frutto trova un vasto impiego nella cura della pelle del viso e del decolletèe. Le potenzialità cosmetiche della mela sono legate al suo potere rassodante, schiarente, idratante e alla sua efficace azione come antirughe e tonico.

LA DENOMINAZIONE E’ riservata a mele delle varietà Golden Delicious, Renetta, Red, Gala, Morgenduft, Jonagold, Fuji, Braeburn, Pinova. La zona di produzione, all'interno della provincia di Trento, corrisponde a quella parte del bacino idrografico del torrente Noce che ricade nella Val di Sole e nella Val di Non.

LE CARATTERISTICHE Si distingue nelle varietà Golden Delicious, Renetta Canada e Red Delicious. La prima presenta colore giallo o verde ed è croccante, succosa, definita dal caratteristico sapore leggermente acidulo. La Red Delicious ha colore rosso, consistenza carnosa e sapore dolce. Infine la Renetta Canada è gialla o verde, con polpa croccante o pastosa, di sapore acidulo o dolce a seconda del momento in cui viene consumata.

LA PRODUZIONE Alla produzione di mele di elevato pregio organolettico qualitativo concorre certamente il territorio, grazie alle sue peculiari caratteristiche fisico-chimiche (formazioni rocciose di matrice dolomitica, eccezionale dotazione in magnesio scambiabile) e al clima che varia dal temperato-oceanico al continentale-alpino, fortemente mitigato dalla particolare formazione tettonica a larga conca glaciale. La coltivazione è di tipo tradizionale e viene effettuata in armonia con l’ambiente circostante. La raccolta delle mele, svolta rigorosamente a mano tra agosto e novembre, assume la forma di un rito collettivo coinvolgendo, oltre agli operatori del settore, anche persone accomunate dalla volontà di partecipare a un evento di aggregazione sociale particolarmente sentito. Una volta raccolte, le mele vengono divise a seconda del peso e della qualità e quindi avviate alla commercializzazione.

LA CULTURA Le testimonianze del suo forte legame con il territorio della valle trentina sono numerosissime e vanno dalla toponomastica, come si evince dalla radice etimologica di Malè e Malosco i cui nomi derivano dal latino Maletum, cioé «posto delle mele», ad autorevoli fonti storiche come la Carta di Regola di Cles del 1641, da opere artistiche risalenti ad epoche pre-rinascimentali alla nutrita produzione di forme poetiche dialettali dedicate alla mela e alla produzione frutticola della valle. A partire dal 1800 le fonti si fanno ancora più numerose, e nella seconda metà del secolo i frutticoltori della zona acquisiscono una nutrita serie di riconoscimenti e premi per la qualità della frutta portata alle esposizioni internazionali di quell'epoca.

IN CUCINA In cucina si rivela un alimento molto versatile, insostituibile ingrediente di tante ricette tradizionali e di fantasiosi abbinamenti. Tra le prime è d'obbligo menzionare la torta di mele, le frittelle alle mele e lo strudel che predilige la renetta, con una abbondante spolverata di cannella. La Golden è invece usata nella preparazione di invitanti insalate assieme al formaggio Trentingrana e alle noci, oppure cotta in abbinamento a carni suine e cacciagione.

IL TERRITORIO La Val di Non è la più ampia valle del Trentino, sorge nel cuore occidentale della Provincia di Trento ed è famosa in tutta Europa per la sua mela, il frutto simbolo del territorio.
L’acqua caratterizza tutto il territorio, a partire dal grande lago di Santa Giustina, il più grande lago artificiale della valle. Nelle sue acque si tuffano i tanti ruscelli e torrenti che percorrono la Val di Non e che nei millenni hanno scavato la terra fino a formare quell’insieme di canyon, gole, cascate e burroni grazie ai quali questo luogo è conosciuto anche con il nome di “Valle dei Canyon”. Altra perla del territorio, il Lago di Tovel, uno dei più romantici specchi d’acqua del Trentino, nel cuore del Parco Naturale Adamello Brenta. Nel fondovalle il territorio è caratterizzato da immense distese di meleti, mentre salendo in quota si trovano prati verdi e pascoli che si trasformano presto in panoramiche catene montuose. Le rocciose Dolomiti di Brenta nella parte sud-ovest fanno parte delle Dolomiti patrimonio UNESCO e al loro interno vive protetto l’orso bruno. Da visitare l’antichissimo Santuario di San Romedio, uno degli eremi più caratteristici in Europa, e l’imponente Castel Thun che sorge proprio all’imbocco della valle. La Val di Non è la terra trentina che può contare il maggior numero di castelli e residenze nobiliari. Nascosti tra fitti boschi o maestosi in posizione panoramica questi antichi palazzi testimoniano la lunga storia della valle. Accanto ai castelli, distese tra le campagne si scorgono decine e decine di chiese, santuari ed eremi. Centro per la storia della Val di Non dall'era glaciale fino alla tarda antichità, il Museo Retico contiene i più importanti reperti archeologici ritrovati sul territorio. La visita si snoda intorno ad un percorso didattico, volutamente denominato “Pozzo del tempo”, che dal fondo dell’edificio risale a spirale ripercorrendo l’intera storia della Val di Non partendo dai manufatti preistorici, passando per le testimonianze retiche e romane, per arrivare a quelle altomedievali dei Goti e dei Longobardi. Antichi palazzi testimoniano la storia antica e gloriosa delle terre d’anaunia; talora si presentano come suggestivi ruderi a picco sulla roccia, come il romantico Castello d’Altaguardia, altre volte invece conservano il loro antico aspetto elegante e imponente: è il caso dei magnifici Castel Thun, Castel Valer e Castel Malgolo. La fede cristiana ha radici ben radicate in Val di Non. A partire dal 397 quando i missionari Sisinio, Martirio e Alessandro furono martirizzati nei pressi di Sanzeno, il cristianesimo si è diffuso in tutto il territorio segnando la storia locale e familiare degli abitanti della valle. Il paese di Sanzeno, con la Basilica dei SS. Martiri Anauniesi che insieme al Santuario di San Romedio, è ancor oggi il nucleo della fede cristiana in Val di Non.
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