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Carnevale, quante "chiacchiere" sulle frappe

Le origini delle frittelle tipiche del Carnevale sono ancora controverse ma sarebbero da collocare nell'antica Roma

frappe chiacchiere bugie nastri
©MrKornFlakes/iStock
Frappe o chiacchiere
Sono note in tutta Italia con i nomi più disparati e sono a tutti gli effetti uno dei dolci più tipici del Carnevale italiano. Secondo le più accreditate ricostruzioni, però, le frappe sarebbero nate nell'antica Roma come ricetta tipica delle celebrazioni di Saturnali.

LA TRADIZIONE
Le notizie riguardanti la storia del più famoso dolce del Carnevale sono molte e contrastanti. La più accreditata, però, ne collocherebbe le origini ai tempi dell'antica Roma, quando, durante i Saturnali, le celebrazioni che, secondo molti, rappresentano l'antenato del Carnevale, le donne si dedicavano alla preparazione di semplici frittelle cotte nel grasso di maiale chiamate “frictilia”. Erano semplici ed economiche e per questo ne venivano preparate in abbondanza e distribuite in strada ai passanti per festeggiare.

LA DENOMINAZIONE
Note in diverse zone d'Italia con nomi differenti, da chiacchiere a bugie, da nastri a sfrappole, da galani a crostoli, le frappe possono essere facilmente individuate nell'elenco dei Prodotti Agroalimentari Tradizionali (PAT) di diverse regioni d'Italia con differenti denominazioni.

LE CARATTERISTICHE
Le frappe, o chiacchiere, o bugie ecc., sono delle semplici frittelle a base di uova, zucchero, farina e burro generalmente arricchite con del liquore (solitamente grappa) e ricoperte di zucchero a velo. Sebbene la ricetta originale sia, naturalmente, fritta, non mancano versioni cotte in forno oltre a varianti farcite con cioccolato o confettura o ricoperte di miele o cacao.

LA PRODUZIONE
In un modo o nell'altro queste frittelle sono conosciute in gran parte d'Italia seppure con nomi differenti. Se in Piemonte, ad esempio, vengono chiamate Bugie, in Veneto prendono il nome di Galani, mentre in diverse regioni, tra cui Lazio, Umbria, Emilia Romagna e in alcune parti della Lombardia, sono note con il nome di Chiacchiere o anche di Frappe. Questi sono solo i nomi più noti delle tipiche frittelle del Carnevale ma nelle diverse regioni dello Stivale si contano decine di nomi differenti che identificano specialità del tutto simili se non identiche.

LA CULTURA
Secondo un'altra versione della storia, le frappe (in questo caso le chiacchiere) sarebbero nate in Campania alla corte di una regina di Casa Savoia che, desiderosa di gustare qualcosa di dolce mentre si intratteneva con i propri ospiti, chiese al cuoco Raffaele Esposito di preparare qualcosa da servire mentre conversava. Fu così che il cuoco ideò queste deliziose frittelle che presero il nome di Chiacchiere in omaggio alla circostanza in cui erano state servite per la prima volta.

IN CUCINA
Ci sono, dunque, diversi modi di preparare le frappe. Se c'è chi predilige la classica ricetta fritta, non manca chi preferisce, invece, la versione più leggera e salutare cotta al forno. I più golosi, invece, non potranno resistere alle varianti farcite o “condite” con confetture, cacao, miele o topping.

La ricetta: Frappe. Ingredienti:50 gr di burro, 500 gr di farina, 25 ml di grappa o di un altro liquore, 1 bustina di vanillina, 6 gr di lievito per dolci in polvere, 3 uova medie, 70 gr di zucchero e un pizzico di sale, oltre all’olio di semi per friggere e zucchero a velo quanto basta. 
Si inizia setacciando la farina insieme al lievito, disponendoli poi nella classica forma a fontana all’interno della quale si aggiunge burro, zucchero, vanillina, uovo, mezzo bicchierino di grappa e un pizzico di sale. Dopo aver formato un impasto liscio ed elastico e avergli dato la forma di una palla si lascia riposare nella pellicola trasparente in un luogo fresco, per una mezz’ora. Quindi si stende l’impasto su un piano infarinato e si incomincia a tagliare con una rotella, anche a zig, per dargli la tipica forma stretta e lunga. Fate scaldare l'olio in un grande padella dai bordi alti o in un friggitrice ed immergete poche frappe alla volta finchè non saranno ben dorate. Lasciatele scolare su della carta assorbente e, una volta fredde, cospargetele di zucchero a velo prima di servirle in tavola.

IL TERRITORIO
Si dice che tutte le strade portano a Roma. Bisognerebbe aggiungere che ogni strada di Roma porta a qualche prezioso tesoro della storia e dell'arte del nostro pianeta. La capitale è, infatti, un'inesauribile fonte di bellezze archeologiche, architettoniche, pittoriche e chi più ne ha più ne metta. Ogni epoca è mirabilmente rappresentata ed ogni stile trova la propria massima espressione. Basta passeggiare per le vie del centrobaciate dal sole, per rimanere incantati dall'abilità dei più grandi maestri della storia dell'arte che hanno lasciato ovunque preziose testimonianze della loro abilità e del glorioso passatodella nostra capitale.

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