Calitri sorge a 530 metri sul livello del mare su una verde collina affacciata sulla Valle del Torrente Cortino. Presenta un’originale disposizione di edifici colorati, collocati secondo una sorta di terrazzamento. Il borgo è per questo conosciuto come la "Positano dell’Irpinia".
Le grotte e i vicoli di questo antico borgo irpino, sono l'ambientazione ideale per i figuranti che, in costume traizionale, mettono in scena un suggestivo presepe. I personaggi rappresentano momenti di un recente passato. Tra i simboli gastronomici di questa cittadina, la scarpegghia, dolce povero della tradizione popolare. Pasta cresciuta, fritta e intinta in miele, vino cotto. Da sempre a Calitri, la notte di Natale si friggono le scarpegghie. E da sempre ogni famiglia pensa di custodirne la ricetta segreta. Tradizione vuole, che durante la preparazione, queste delizie non possano essere assaggiate: le massaie si preoccupano che possa finire l’olio prima del tempo.
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Ogni anno Calitri festeggia questo dolce natalizio durante la Sagra della Scarpegghia. Fin dalle prime ore del mattino il profumo delizioso di questa specialità invade i vicoli e invita i visitatori all'assaggio. Altre specialità da degustare assolutamente durante la sagra sono “sauzicch, cas e cavaggh, cannazze e vrasciole”.
Le scarpegghie più tipiche sono quelle cosparse di miele, ma ottengono un discreto successo anche quelle bagnate nel vino cotto. La versione salata invece, viene gustata insieme ai salumi e formaggi tipici dell’Irpinia. Passeggiando tra i vari stand enogastronomici disseminati per le vie del borgo, è possibile assaporare i migliori piatti tradizionali, degustare i prodotti tipici e curiosare tra le innumerevoli esposizioni dell’artigianato locale.
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La sagra è anche un’occasione per godere delle bellezze storiche e artistiche del luogo, tra monumenti e e chiese, o nella mostra di presepi artistici nella cripta della Chiesa dell’Immacolata Concezione. E ancora serate danzanti, gruppi folk con musiche e balli popolari, in costume calitrano. La sagra avrà luogo il 18 dicembre nello splendido scenario di via Faenzari, sotto i caratteristici “Archi degli zingari”, a poca distanza dal museo della ceramica e dal borgo castello.