Le quattro varietà di pesche che maturano sino all'autunno fanno di Bivona (AG) una vera e propria “Città delle Pesche” che dona frutti IGP di elevata qualità adatti sia al consumo fresco che come ingrediente per la preparazione di ricette deliziose.
LA TRADIZIONE
Se oggi Bivona viene soprannominata “Città delle Pesche” è per le particolari caratteristiche del suo territorio che lo rendono particolarmente alla coltivazione di questa pesca il cui sviluppo si è diffuso a partire dagli anni 'Cinquanta quando sono stati impiantati i primi pescheti nella zona di S. Matteo. In breve tempo l'estensione dei frutteti si ampliò a vista d'occhio dai pochi ettari dei primi anni agli oltre 1.100 di oggi. La prima varietà ad essere selezionata fu la Agostina, apprezzata per le sue qualità ed il periodo di maturazione favorevole, alla quale poi si aggiunsero, nel corso del tempo anche le altre cultivar: la Murtiddara, la Bianca e la Settembrina, la prime due a maturazione intermedia e l’ultima a maturazione tardiva. L'appellativo attribuito alla cittadina, dunque, si rivela particolarmente appropriato perchè dalla fine della primavera sino agli inizi dell'autunno i suoi pescheti donano frutti prelibati.
LA DENOMINAZIONE
La pesca di Bivona ha ricevuto l’Igp nel 2014 e con la denominazione "Pescabivona" si indicano i frutti dei quattro ecotipi di pesco originati ed evoluti nella zona di produzione che ricade all'interno del territorio del comune di Bivona (AG) e di altri comuni limitrofi come Alessandria della Rocca (AG), S. Stefano Quisquina (AG), S. Biagio Platani (AG) e Palazzo Adriano (PA).
LE CARATTERISTICHE
La Pescabivona IGP indica i frutti di pesco del tipo Prunus persica L. Batsch, a polpa bianca non fondente, caratterizzati dalla forma sferoidale e dal colore di fondo della buccia bianco-giallo-verde con sovracolore di tonalità rosso poco esteso che non deve mai superare il 50% della superficie del frutto. La polpa è soda e consistente ed ha un sapore molto dolce dovuto all'elevato rapporto zuccheri/acidi.
LA PRODUZIONE
La produzione avviene mediante tecniche di coltivazione tradizionali affinate nel corso del tempo fino ad ottenere un livello di eccellenza. La densità degli impianti per ettaro varia da 400 a 1.250 piante, e per la coltivazione possono essere impiegate differenti metodologie di allevamento: il vaso, il vaso ritardato e il fusetto. Il periodo di maturazione varia in funzione dei quattro ecotipi e parte dalla prima metà di giugno spingendosi fino alla fine di ottobre. A rendere possibile una maturazione tanto tardiva sono le condizioni pedoclimatiche del territorio di produzione caratterizzato da temperature invernali sufficientemente miti e suoli ricchi di sostanza organica, porosi e permeabili.
LA CULTURA
Ogni anno a Bivona viene organizzata la tradizionale sagra dedicata alla pesca, principale prodotto della tradizione agroalimentare locale. In occasione della manifestazione si svolge anche la Mostra dell'artigianato locale.
IN CUCINA
Per godere a pieno delle caratteristiche gustative ed olfattive del frutto è consigliabile consumarlo a temperatura ambiente quando raggiunge la giusta consistenza ed un ottimale livello di succosità e dolcezza facendo attenzione ad evitare l’esposizione a fonti dirette di calore e di luce che ne potrebbero accelerare la maturazione. Si presta al consumo come frutto da tavola, ma può essere utilizzata anche come ingrediente per le macedonie, condita con limone o vino. Si sposa alla perfezione con il gelato ed è particolarmente adatta all'impiego nella produzione di marmellate, gelati e granite.
La Sicilia è un vero scrigno di sapori e di sorprese per il palato. Scopri su TuttiGusti la dolcezza della Manna, la resina estratta dal frassino che non viene prodotta in nessun altro luogo al mondo
Ricetta: Pesche al pepe. Ingredienti: 4 pesche grandi o 6 medie, sode ma mature. 50 g. di zucchero. 1 cucchiaino da caffé raso di grani di pepe bianco. 50 g. di burro. 10 cl. di panna liquida. 1 bicchierino di rum. Qualche foglia di menta fresca.
Aprite a metà le pesche, toglieteci i noccioli, e cuocetele coperte a filo di acqua con 20 g. di zucchero per 5 minuti. Lasciate raffreddare e pelatele. Fate scaldare il burro in una padella e quando sarà spumeggiante gettatevi le pesche, il pepe triturato grossolanamente, e il resto dello zucchero. Fate dorare, poi infiammate con il rum facendo molta attenzione, ed infine completando con la panna. Fate addensare la salsina. Servite subito decorando con foglioline di menta.
IL TERRITORIO
Agrigento racchiude in sè la sua storia, e di essa si compongono le sue strade, i suoi vicoli dove, testimonianze greche e romane, sono disseminate in ogni angolo di questa splendida città, provincia d'origine di due grandi autori italiani del XX secolo, Luigi Pirandello e Leonardo Sciascia, Agrigento.
DA VEDERE AD AGRIGENTO: VAI ALLA GUIDA
Leggi anche:
Sicilia, armonie di sapori nella Val di Mazara
CONSIGLI PER IL WEEKEND
I PIU’ BEI MONUMENTI ITALIANI DA VISITARE