A Torino c’è un luogo che ha iniziato la sua storia nel 1763, quando l’acquacedratario Giuseppe Dentis apre la sua piccola bottega nell’edificio di fronte all’ingresso del Santuario della Consolata: quello che, un secolo dopo, diventerà il Caffè al Bicerin Il locale all’epoca era arredato semplicemente, con tavole e panche di legno. Nel 1856 viene edificato l’attuale palazzo e in questa sede il caffè assume l’elegante forma che oggi possiamo apprezzare e svolta l’attività di confetteria e di caffè-cioccolateria. L’invenzione del bicerin è stata la base del successo del locale: fu l’evoluzione della settecentesca bavareisa, una bevanda allora di gran moda che veniva servita in grossi bicchieri e che era fatta di caffè, cioccolato, latte e sciroppo. La bevanda si diffuse anche negli altri locali della città, diventando uno dei simboli di Torino e consumata ogni mattina da alte personalità, su tutti Camillo Benso Conte di Cavour che ne accrebbe la fama. Ma anche Alexander Dumas padre, Friedrich Nietzche, Giacomo Puccini, la Regina Maria Josè e il Re Umberto II, Italo Calvino, Umberto Eco sono stati frequentatori dello storico caffè. Altra caratteristica importante era la particolare posizione del locale di fronte al Santuario della Consolata, che lo faceva meta preferita da un pubblico femminile che in tale ambiente si sentiva protetto e a suo agio. Per molti anni è stato uno dei pochi luoghi dove le donne potevano mostrarsi sole in pubblico, cosa ardita fino al Novecento. Dal 1910 al 1975 è stato gestito dalla signora Ida Cavalli, con l’aiuto della sorella e della figlia Olga, nelle cui mani passò quando la madre si ritirò. Le signore Cavalli sono state molto amate e conosciute da tutta la città. Nel 1983 Maritè Costa ne ha raccolto l’eredità portandololo al livello di notorietà internazionale a cui è oggi conosciuto. Presto vennero i molti riconoscimenti tra cui quello sulla prestigiosa rivista Gambero Rosso che, nel 2001, nomina il Caffè Al Bicerin “Migliore Bar d’Italia“. All’attenzione e alla grande cura per la qualità e alla tradizione del cibo, Maritè ha affiancato la passione per la conservazione dell’ambiente storico, vera icona della città. Oggi la gestione prosegue con i discendenti e la collaborazione di chi da anni lavora al caffè.
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LA LOCATION
Situato in Piazza della Consolata, fa parte dei Caffè Storici di Torino. L’ambiente è quello di altri tempi, con pareti abbellite da boiseries di legno decorate da specchi e lampade, i caratteristici tavolini tondi di marmo bianco, il bancone di legno e marmo, le scaffalature per i vasi dei confetti, le vetrine in ferro, le vetrinette ai lati, le colonnine e i capitelli in ghisa. Ad arricchire il tutto piatti di porcellana, cucchiai d’argento e piccole candele che creano quell’atmosfera rilassata per una pausa perfetta.
IL MENU
Protagonista assoluto del menu è ovviamente il Bicerin, il cui rituale originale prevedeva all’inizio che i tre ingredienti (caffè, cioccolata e crema di latte) fossero serviti separatamente, ma già nell’Ottocento vengono riuniti in un unico bicchiere e declinati in tre varianti: pur e fiur (simile all’odierno cappuccino), pur e barba (caffè e cioccolato), ‘n poc ‘d tut (ovvero “un po’ di tutto”), con tutti e tre gli ingredienti. Quest’ultima formula fu quella di maggiore successo e finì per prevalere sulle altre, arrivando integra ed originale ai nostri giorni e prendendo il nome dai piccoli bicchieri senza manico in cui veniva servita. Tra le altre specialità da provare cioccolate in tazza, zabaioni, torte, la Merenda Regale Bicerin, il liquore Regale, il toast al cioccolato. Da non perdere la torta bicerin, i canestrelli piemontesi o il piatto misto di dolcetti secchi piemontesi di produzione artigianale. Anche per i dolci le ricette sono quelle originali, uniti alla materia prima di qualità e ad un’autentica passione per la cioccolate e alla pasticceria tradizionale piemontese.
