Nell'Agro Pontino, abili artigiani hanno fatto del rame un compagno di vita, un mezzo attraverso il quale guadagnarsi da vivere realizzando oggetti d’uso domestico che, nonostante la prepotenza del mondo moderno che antepone spesso alla tradizione nuovi gusti e materiali all'avanguardia, ancora oggi fa si che quelle meraviglie dipinte di rosso possano tenere testa alle novità del mercato. Sono infatti tante le botteghe specializzate operative sparse un po' ovunque nell'entroterra e sulla costa, un piccolo mondo dove il tempo sembra non essere un nemico, basta sapersi sempre reinventare con un occhio fisso al passato e uno vigile sul presente.
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LA TRADIZIONE Il rame è un metallo dalla storia antichissima, le sue origini si perdono nella notte dei tempi; a quanto pare si tratta di un fedelissimo amico dell’uomo che, nel corso dei secoli, è stato sempre una costante fin dalle più antiche civiltà, tanto che il suo impiego si stima risalga a circa 10.000 anni fa. L'artigianato artistico latinense è strettamente connesso alla vita contadina del territorio motivo per cui artigiani erano impegnati, soprattutto su commissione, nella creazione di oggetti e utensili indispensabili nell’uso quotidiano, un mestiere nato per necessità al fine di arrivare là dove la terra non poteva garantendo così un dignitoso tenore di vita. Il ramaio, noto anche come "callararo" era colui che, partendo da metalli come stagno, rame e alluminio, fabbricava pentole e utensili da cucina e le famose “callare”, recipienti che servivano per fare il bucato e, allo stesso tempo, andavano a supportare i contadini nella preparazione del formaggio. Stando alla tradizione popolare, le pentole erano fondamentali nella dote di una giovane donna prossima alle nozze, la sua famiglia ne faceva incetta come una sorta di status symbol, al fine di indicare allo sposo la situazione economica della famiglia della propria dolce metà. Purtroppo, come accade sempre alla tradizione e agli antichi mestieri, anche quello del ramaio ha dovuto fare i conti con l’avvento dell’era moderna e dell’industrializzazione, un processo che, sempre più, a messo all’angolo il rame rimpiazzandolo con l'alluminio prima e poi con l'acciaio inox.
LE CARATTERISTICHE Il rame si caratterizza, esteticamente, per quel tipico colore rosato o rossastro mentre, per quel che concerne le proprietà tecniche, è un metallo dall’elevata conducibilità elettrica e termica, molto resistente alla corrosione, estremamente duttile e malleabile caratteristiche che lo rendono un ottimo alleato in cucina per sbizzarrirsi ai fornelli. Questo metallo è il pane quotidiano dei ramai, abili nel modellare il rame per la realizzazione di vasellame, attrezzi e utensili da cucina come padelle, pentole, secchi, forme per dolci e budini, copricamini così come oggetti per l’arredamento quali candelieri, portavasi, centrotavola, vassoi, orologi etc. Il tutto viene messo a punto avvalendosi dell'antica pratica della martellatura, una tecnica che, avvalendosi del solo martello di legno, permette di lavorare l’oggetto per consolidarne la robustezza.
IL TERRITORIO Al fine di diffondere le tecniche artigianali di questo mestiere divenuto parte del patrimonio culturale locale, sono state tante le iniziative attivate nel corso degli anni al fine di promuovere il recupero e la valorizzazione di quelle esperienze che, a lungo, hanno sostenuto intere famiglie: in quel di Borgo San Donato, a Sabaudia, infatti negli anni passati è stato attivato un corso di formazione in “Tecnico in lavorazione del rame e del ferro battuto” così come, nel 2011, grazie al Progetto InTransito, è stato possibile promuovere l’imprenditoria femminile nei 33 comuni della provincia di Latina, mettendo in contatto imprenditori artigiani o titolari di piccole imprese che, per motivi di varia natura, decidendo di cessare la propria attività, hanno potuto trasferirla a nuove leve, istruendole e trasmettendo il proprio know how al fine di creare una sorta di continuità finalizzata a non disperdere antichi saperi.
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INDIRIZZI Sono molte le botteghe di ramai ancora attive a Latina, Priverno e Roccagorga dove artigiani specializzati svolgono gli antichi mestieri di una volta: a spiccare sono nomi come la Bottega del Rame di Tamburrino di Itri nel cui laboratorio si realizzano manufatti in rame e altri metalli e si restaurano anche vecchi utensili in rame. Operativa dal 1908, quando venne fondata da Ennio Bono in quel di Sonnino, la Ditta "L'Arte del Ferro Battuto” è un’azienda Artigiana di Lavorazione Artistica di Metalli che, da tre generazioni, produce manufatti di prima qualità seguendo le richieste del mercato, producendo così prima vasellame in rame per uso casalingo, molto richiesto sul territorio nazionale nel periodo ante e post-guerra, per poi reinventarsi producendo manufatti artistici non solo in rame ma anche in ottone al fine di sviluppare una produzione associata di ferro battuto. Altra realtà operativa Navarini Rame, azienda artigiana che, dal 1958, è leader nella produzione di manufatti in rame dando luce a pentole, tegami e altri innumerevoli contenitori di cibi, eccellenti supporti per la cottura quotidiana grazie alle specifiche proprietà termiche del metallo in questione.
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