A due passi dal confine con l'Italia, in territorio svizzero, il passo del San Gottardo è ancora oggi uno dei passaggi più frequentati dal traffico internazionale. Che dal nord al sud Europa, e viceversa, mette in condizione di attraversare le Alpi con grande facilità. Ma si tratta anche di una zona ricca di riferimenti storici e soprattutto di luoghi da visitare a piedi con una minima attrezzatura da trekking. La Gola del Piottino, stretta e impervia, è oggi una mulattiera di grande interesse naturistico ed escursionistico. Ma in passato rappresentava l'ultimo e difficile ostacolo da superare dopo aver oltrepassato il Gottardo.
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Nell'alta Leventina, nei pressi di Rodi, è possibile percorrere a piedi la famigerata Gola del Piottino. Scavata da secoli di erosione dalle acque del fiume Ticino, si tratta di uno stretto passaggio in direzione del Canton Uri e della Svizzera Centrale. Oggi questa antica mulattiera è stata restaurata rispettando il sentiero originario e dando modo agli escursionisti di esplorare un itinirerario ricco di fascino naturalistico e storico. Nel passato infatti, questo luogo ha rappresentato un punto cruciale per le attività commerciali della zona. Sin dal 1561, lì dove Ticino aveva scavato uno stretto passaggio tra le rocce dl Monte Piottino, sorgeva il Dazio Grande. Una sorta di dogana dove venivano pagati i pedaggi e i viandanti potevano riposarsi e rifocillarsi.
L'itinerario ha una durata approssimativa di 1 e 30 minuti ed è adatto a tutti i tipi di escursionisti. Si parte dal posteggio del Dazio Grande per muoversi in ascesa in direzione delle rovine del Dazio Vecchio. Da questo punto la natura prende il sopravvento. Il silenzio avvolge i trekkers a dispetto del traffico moderno che si sviluppa sull'autostrada e la ferrovia a fondo valle. I rumori di questo tratto solo solo i cinguettii degli uccellini e il calpestio dei propri passi. Si sale ancora in direzione della mulattiera , chiamata impropriamente "strada romana". Si tratta invece di un sentiero costruito dai milanesi, che consente di raggiungere il ponte di mezzo per poi ritornare lungo il fiume sulla strada urana fino al Dazio Grande.