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Genova la Casa delle Anime

Liguria, una casa dal lugubre passato

Una locanda medievale di Voltri che nasconde una storia macabra

Scale abbandonate
©iStockphoto
Vecchie scale abbandonate
All’estrema periferia occidentale di Genova, a circa 17 chilometri dal centro, si trova il quartiere di Voltri, celebre sopratutto tra il Cinque e Seicento per la presenza di cartiere. La carta che si produceva a Genova, infatti, era talmente pregiata da essere presente in tutto il mercato europeo, sopratutto alle corti reali spagnole ed inglesi. Tra gli edifici interessanti di Voltri, oltre a diverse chiese e alle ville come Villa Brignole Sale Duchessa di Galilea che in origine era un castelletto ghibellino, esiste un luogo conosciuto per le sue macabre apparizioni. Sembra, infatti che strani avvenimenti accaddero alla Cà de Anime, ovvero la Case delle Anime, situata sull’antica Via dei Giovi. La struttura, durante il Medioevo, ara adibita a locanda.

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Secondo diverse leggende sembra che i proprietari, che in realtà erano briganti, durante la notte non si facessero scrupoli ad uccidere gli ospiti più ricchi per derubarli dei propri averi. Utilizzavano dei passaggi segreti che dalla locanda arrivavano direttamente alle camere speciali dove avevano ideato un intricato sistema di meccanismi che, adeguatamente azionati, facevano scendere il soffitto fino a schiacciare nel sonno i malcapitati. Quando la voce cominciò a diffondersi iniziarono le indagini nel terreno attorno all’edificio e furono scoperti i cadaveri. Voci che hanno alimentato la leggenda affermano anche che, in un imprecisato giorno e anno, un ufficiale medico francese stesse pranzando con alcuni commilitoni e che, durante la degustazione di un delizioso stufato, si trovò in bocca qualcosa di insolito che risultò essere una falange umana. Venne fuori la storia che i locandieri e i suoi aiutanti depredavano i viandanti più ricchi e poi li cucinavano. Il tutto fu svelato grazie ad un cuoco che, pentito, confessò gli atroci accadimenti e gli esecutori degli efferati omicidi furono condannati e giustiziati.

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Rimasta disabitata fino alla Seconda Guerra Mondiale, la casa ebbe come nuovi proprietari una famiglia che era caduta in disgrazia e che sfidò la sorte non avendo altro posto dove andare. Anche in questo caso, però, il destino non fu benevolo e furono costretti a fuggire in seguito a diverse apparizioni. Sembra, infatti, che dalle stanze nelle quali usavano dormire gli ospiti della locanda si alzavano urla e lamenti inquietanti, le porte sbattevano da sole, gli oggetti si spostavano senza che nessuno li toccasse. Fino al giorno in cui fece la sua apparizione anche lo spirito di una ragazza alla ricerca del suo perduto amore, un ragazzo ucciso dai locandieri. Non trovandolo più la fanciulla si dissolse lasciando dietro di sè profumo di rose, ma la famiglia, terrorizzata, lasciò per sempre la casa che ora viene visitata esclusivamente dagli amanti del brivido.
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