Un angolo di paradiso, per i pescatori specialmente. E’ così
che si presenta Boavista (o Boa Vista), la più orientale dell’arcipelago
di Capo Verde e la più vicina al continente africano. Un’esclamazione gioiosa
da parte di un marinaio in vedetta, intorno al 1480, “Capitano, buona vista!”
avrebbe dato origine al nome che ancora oggi porta l’isola. Culla della
“morna”, il più importante genere musicale dell’arcipelago e, soprattutto,
terra di transito di immensi banchi di pesci nelle loro migrazioni, Boavista è
una meta prediletta per le attività di mare, un mare dalle acque verde smeraldo
che ogni anno da maggio fino a settembre incrocia le rotte dei rinomati marlin
blu, il cui peso medio si aggira intorno ai 200 kg.
La pesca a traina più
frequente rimane però quella dei wahoo, dei tonni pinna gialla e dei dorado
(lampughe), mentre gli abitanti locali praticano tutto l'anno la pesca del
tonno pinna gialla con la tecnica del drifting col vivo. Poche zone al mondo
risultano essere così pescose come questo arcipelago e la pesca d'altura, qui,
può essere considerata davvero come lo sport nazionale. Le spiagge dell’isola
sono in gran parte attrezzate per il noleggio di barche, tavole e barche a
vela, come quella di Estoril, ad esempio, dove si trova il Frango’s
Guy Wind Center, fondato nel 1995 da uno dei primi windsurfisti approdati a
Capo Verde, il francese François Guy. Altro prestigio centro dedicato agli
sport acquatici è il Tortuga Beach Club.
La particolare posizione
dell’arcipelago, in pieno oceano Atlantico, a metà strada tra il Tropico e
l'Equatore, favorisce il soffio vigoroso degli Alisei soprattutto nel periodo
tra dicembre e maggio, mentre la presenza di una ricca popolazione di pesci nei
fondali oceanici è una costante di tutto l’anno. Dal punto di vista
paesaggistico l’isola, di origine vulcanica, è tendenzialmente pianeggiante ma
la presenza di dune le conferisce un’atmosfera desertica quasi lunare, che
contrasta visibilmente con le immense distese di blu dell’oceano. Del resto, il
deserto da queste parti esiste veramente.
Nelle vicinanze della rigogliosa
Estancia da Baixo soffia il vento caldo sahariano che plasma il paesaggio del deserto
do Viana, una distesa di sabbia bianca tra piccole oasi di palme che può
essere attraversata in una giornata in fuoristrada partendo da Villa de Sal
Rei. Qualsiasi escursione nei dintorni dell’isola parte dal capoluogo Sal
Rei, un microcosmo portoghese fatto di pescatori e delle loro casette
colorate che spunta nella parte nord-est dell’isola. Luogo di festa più che di
ritrovo è la piazza alberata di Sal Rei, dominata dalla chiesa di Sao Isabel.
Qui si concentra il divertimento serale dell’isola, per chi ne andasse in
cerca.
Locali dove sorseggiare caipirigna, grouge e cerveza non mancano nella
zona di Porto Vecchio, uno su tutti l’Esplanada. I giovani
capoverdiani si incontrano direttamente in piazza al Pub Cabana dove non
manca la musica. Sulla spiaggia di Estoril, invece, è in voga il Tourtouga
Club. Tra gli indirizzi dove assaggiare pesce e crostacei freschissimi c’è
quello in piazza Santa Isabel dove si trova l’Osteria Blue Marlin,
chimata anche “Cà Santina”. Anche per il soggiorno non è difficile trovare
soluzioni convincenti. Un buon servizio è offerto dall’Hotel Dunas, in
posizione centrale dietro la piazza principale di fronte all'oceano e al porto
vecchio. Si tratta del primo albergo costruito a Boavista ed ora completamente
rinnovato, nonché proprietario del Tortuga Beach Club.
Informazioni
Sito ufficiale dell’isola
www.boavista2000.com