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Bilbao al titanio

Bilbao al titanio

Una giornata al museo Guggenheim di Bilbao che, in occasione dei suoi 10 anni, festeggia con eventi speciali. Un'occasione per scoprire il capolavoro di titanio progettato da Frank Ghery e già configurato come patrimonio del mondo.

Bibao Guggenheim
Il museo Guggenheim di Bilbao compie dieci anni. Quale migliore occasione per immergersi nell’atmosfera della città più grande dei Paesi Baschi che, per l’occasione, festeggia con cinque mostre temporanee, tre collezioni permanenti, convegni, dibattiti, incontri sull’arte e sull’architettura. Nato il 19 ottobre 1997, il celebre museo progettato da Frank Ghery si staglia nell’orizzonte culturale internazionale come uno dei più spettacolari edifici del decostruttivismo. L’esterno è un colpo all’occhio ricavato dall’uso di materiali in parte reperibili solo in Andalusia, come quei blocchi di pietra che, insieme alle piastre di titanio (ben trentatremila), avvolgono l’edificio in una struttura, in tre livelli, estremamente complessa.

Visto dal fiume Nerviòn, è una nave che sembra prendere forma dalla struttura dell’edificio; un omaggio più che dovuto alla città portuale che lo ospita. Lasciando che a parlare sia l’arte, tra le mostre temporanee visibili, “USArt: 300 anni di innovazione”, fino al 3 febbraio 2008, con 200 opere di diverse collezioni private e pubbliche che arrivano anche dalla Cina e dalla Russia. “Cuadr’cula: Minimalismo e Arte Concettuale degli annni 60 e 70”, e “Cada uno a su gusto”, che riunisce le opere degli artisti baschi che hanno contribuito ad arricchire l´attività culturale della regione.

Estratto in Australia, fuso in Francia, laminato a Pittsburg, decappato in Gran Bretagna e assemblato a Milano, il titanio del Guggenheim di Bilbao, è davvero la chiave di volta di questo capolavoro architettonico già configurato come patrimonio del mondo. Le lamine di titanio sono state realizzate per durare 100 anni, hanno uno spessore di 50 mm e sono state lucidate tutte al momento della posa. Ancorato sulla riva sinistra del fiume Nerviòn, il colosso di  pietra, acciaio e titanio è coralmente riconosciuto come il simbolo di Bilbao, epicentro di un rinnovamento non solo estetico, ma anche artistico e culturale,  testimonianza di come l’architettura possa trasformare volto e destino di una città. 

Sulla stessa linea d’onda, infatti, spiccano gli interventi di altri nomi illustri del design urbanistico, come Norman Foster (metropolitana) e Santiago Calatrava (ponte delle Università o Zubizuri). Non solo grandi progetti, ma anche piccole cose e piaceri della vita, come quelli offerti dall’ex convento sul molo della Merced, dall'altra parte delle Siete calles (sette vie), trasformato nel Bilbo Rock, un centro con locali per le prove ed una sala di concerti di musica per i giovani. Oppure, nei pressi giardini di Albia, si può bere qualcosa al Caffè Antzokia, ricavato da un vecchio cinema.
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