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Brooklyn location film Wonder Wheel Meraviglie Woody Allen 

Woody Allen racconta le meraviglie della Coney Island che fu

La Wonder Wheel dell'iconico Luna Park sovrasta le vicende di un grande film 

lucky red
Oggi Coney Island è un luogo affascinante, ricco e accogliente, e insieme una linea di confine tra mondi diversi. Come quelli che si sfiorano, incontrano e scontrano nel nuovo film di Woody Allen, La ruota delle Meraviglie. Un ritorno in grande stile per il regista newyorkese, che senza allontanarsi troppo da Manhattan (bastano 45 minuti con una delle linee metro N, D, F o Q) trova la linfa giusta per regalarci emozioni e magia, quelle che ogni giorno, da oltre un secolo, percorrono quel piccolo mondo ai piedi della Wonder Wheel del titolo, simbolo del locale storico Luna Park.

Tra fragili speranze e nuovi sogni, infatti, vediamo le vite di quattro personaggi intrecciarsi nel frenetico mondo del parco divertimenti: Ginny (Kate Winslet), ex attrice malinconica ed emotivamente instabile che lavora come cameriera; Humpty (Jim Belushi), il rozzo marito di Ginny, manovratore di giostre; Mickey (Justin Timberlake), un bagnino di bell'aspetto che sogna di diventare scrittore; Carolina (Juno Temple), la figlia che Humpty non ha visto per molto tempo e che ora è costretta a nascondersi nell'appartamento del padre per sfuggire ad alcuni gangster.

Un appartamento che è stato ricostruito alla bisogna in un luogo 'impossibile', proprio in mezzo alla zona dei parchi di divertimenti, il cuore affollatissimo e scioccante della pittoresca Coney Island degli anni '50, un'idea dello stesso regista per far sì che Humpty e Ginny non avessero scampo dal baccano e dalle costanti luci intermittenti delle diverse attrazioni. Ricostruire presso i Silvercup Studios di Long Island City, a New York, "lo spazio trasmette una sensazione di vulnerabilità e ci sono molte finestre - come racconta lo scenografo Salvo Loquasto. - È uno spazio voyeuristico nel quale non c'è modo di sottrarsi alla presenza del parco dei divertimenti. La cucina è quasi un vecchio soppalco posizionato a forza nello spazio. Una parte della biglietteria è rimasta. La mia idea originaria era che l'appartamento fosse passato attraverso diverse fasi, e che magari un tempo fosse adibito agli uffici del parco dei divertimenti poi trasformati per ospitare gli impiegati. Nelle travi ho persino inserito dei segni che suggeriscono che forse, per un certo periodo, quello spazio fosse stata una sala 'Ten Cents a Dance'", quelle sale da ballo diffuse nella prima parte del secolo scorso nelle quali si poteva ballare con le donne presenti per dieci centesimi a brano.

"Non abbiamo fatto ricostruzioni in studio - continua Loquasto. - Abbiamo ricostruito molte insegne di negozi per ricreare le facciate dell'epoca. Abbiamo usato luoghi esistenti e li abbiamo riportati a come apparivano all'epoca secondo le nostre fonti", cambiando l'attuale segnaletica e coprendo gli ingressi alle attrazioni con gigantesche immagini stampate. Riportato alla vita il colossale Parachute Jump - visto anche in Spider-Man: Homecoming - e utilizzati effetti digitali per ricreare l'effetto della spiaggia affollata del Bay 7 dove lavora Mickey, per il 'Ruby’s Clam House', dove lavorano Ginny e Carolina è bastato cambiare leggermente il nome originale (Ruby’s Bar & Grill) del ristorante realmente esistente sul mitico Boardwalk, dove "hanno foto meravigliose"… "Noi le abbiamo integrate e abbiamo riportato il locale a come doveva essere stato negli anni '50” ammette lo scenografo, che ha sicuramente avuto vita facile nella scelta di alcune delle altre location.

Come il Freak Bar, all'ingresso del Coney Island Freak Show (dove Ginny e Mickey parlano la prima volta), la pizzeria Capri, ricreata da 'Sam's on Court Street' a Cobble Hill, un 'Carvel at Playland' a Rye e il 'New York Chinese Scholar’s Garden' a Snug Harbor, su Staten Island: tessere di un mosaico con cui Allen ha voluto rendere omaggio - oltre che a sé stesso, al suo cinema (sotto le montagne russe 'Cyclone' si trovava la casa natale di Alvy Singer di Io e Annie) e al proprio passato - a una leggenda di New York: "Quando ci andavo era molto emozionante, - racconta il nostro Woody. - Mi ha sempre colpito molto. C'era tanta gente pittoresca, e così tante attività complicate e contrastanti che l'atmosfera era particolarmente vitale. Ho pensato che sarebbe stato uno scenario molto stimolante in cui ambientare una storia drammatica. Coney Island viene sempre immaginata come un luogo dinamico e allegro, ma è un'ironia, visto quello che accade ai nostri personaggi".
 
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