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Trecase e il Vesuvio, la Campania in Mò vi Mento

Dopo il Festival di Venezia, arriva in sala (e in libreria) l'opera prima di Stefania Capobianco e Francesco Gagliardi.

Europictures e Hum Distribution
Si gioca con le parole, e con la politica (non solo quella attuale) nell'opera prima di Stefania Capobianco e Francesco Gagliardi presentata alla 75a Mostra Internazionale d'Arte Cinematografica di Venezia nella sezione Venice Production Bridge. Ormai la sceneggiatura di Mò Vi Mento - Lira di Achille è anche diventata un romanzo omonimo (scritto dai registi con Francesco Scotto e Lorenzo De Luca), ma sicuramente è il film distribuito in sala da Europictures e Hum Distribution sin dal 16 maggio il veicolo migliore dei tanti splendori campani presenti nell'opera… Sia a livello di locations, sia nel senso di attori e attrici provenienti dalla regione.



Il beneventano Rocco Ciarmoli e le partenopee Benedetta Valanzano e Antonella Stefanucci sono alcuni dei personaggi alle prese con il segreto per uscire dalla recessione che vede al centro dell'intreccio il prossimo Presidente del Consiglio Achille Alfresco. Il nome del cui partito è tutto un programma: “Mò Vi Mento”, appunto per la coerenza; “Lira di Achille”, senza apostrofo, per uscire dall’euro e far tornare la lira in Italia. Achille sta tentando di sposare la ricca Elena Guarracino, erede di una multinazionale di profilattici, ma Elena è ancora innamorata dell’ingenuo e colto Massimo Della Bozza portaborse del politico. A ingarbugliare il tutto, la cieca Lucia, il killer imbranato Carlo, la sfacciata e rifatta Giuliana, la giovane e ignorante Cinzia e la patriottica famiglia Quagliano… oltre ai tanti cinesi, che conoscono il Vesuvio meglio di tutti.

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Maschere e territori che i due registi conoscono bene, e hanno voluto sfruttare, omaggiandoli. "Abbiamo voluto cogliere tutta la bellezza e il folklore della regione Campania che ci ha calorosamente ospitato - dicono i due nelle note di produzione. - Attraverso l'utilizzo di droni e riprese panoramiche, abbiamo infatti immortalato suggestivi paesaggi e incorniciato colorate scene di vita reale". "Il nostro leitmotiv - continuano, - fin dalla stesura della sceneggiatura, è sempre stato quello di far riflettere divertendo", anche a costo di attirarsi gli strali dei sostenitori meno ironici di alcuni dei protagonisti dei nostri tg.

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Una commedia corale girata nell'estate del 2016 nel borgo di Trecase al Vesuvio - nei pressi di Torre del Greco - dove in molti attendevano da tempo di vedere il risultato delle riprese ospitate. Per esempio in piazza San Gennaro e nelle vie del centro storico, dove si svolgono il comizio e un tentativo di omicidio. E se il piccolo comune sul versante Sud del vulcano può vantare numerose splendide ville sette e ottocentesche, nelle quali le famiglie nobili napoletane amavano passare le vacanze, centrale per la lavorazione è stata la principesca Villa Guarracino di Torre Annunziata.



In quanto sede dello staff della FG Pictures, e per le suggestioni offerte dal suo parco e dal panorama dell'adiacente Golfo di Napoli. Un perfetto testimonial per FG Pictures, intenzionata a stimolare una sorta di 'cine-turismo' nelle zone interessate - da quelle già prese in esame a Scafati, fino alla magia senza tempo di Pompei, del suo Pontificio Santuario e degli scavi - per promuovere il territorio facendo marketing e offrendo opportunità alle attività locali attraverso la cinematografia. "Francesco crede in questa terra e lavora per questa terra" ha chiosato l’attore Tony Sperandeo, parlando del regista Gagliardi, ma forse dopo questo film saranno in molti a fare altrettanto.
 
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