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Sul Salto Angel, nel Venezuela di Point Break

Il remake del cult del 1991 ci porta in una serie di location mozzafiato. Gran finale nel cuore della foresta amazzonica

Eagle Pictures
A distanza di un quarto di secolo, rivive in sala il mito di Point Break. Dopo aver contribuito ad accrescere la fama di due attori come Patrick Swayze e Keanu Reeves, i personaggi di Bodhi e Johnny Utah tornano ad affascinare il pubblico e ad accompagnarlo in un ideale tour tra location uniche e - apparentemente - irragiungibili. E se nel 1991 l'indagine sulla 'banda dei Presidenti' dell'agente Fbi sotto copertura ci aveva portato in giro per gli Stati Uniti, dalle Hawaii all'Oregon, dallo Utah alla California, stavolta tutto cambia…

La 'scusa' delle (fittizie, ovviamente) otto prove dell'Osaki 8 ci offre infatti splendide scene di sport, estremo, riprese ai quattro angoli del globo… In moto, sulla tavola da surf o in caduta libera dalle montagne, vediamo  Edgar Ramirez e Luke Bracey attraversare i panorami italiani, austriaci e svizzeri (Walenstadt) come anche della polinesia francese, delle Hawaii e di Jaws, nell'isola di Maui, fino ad arrivare al gran finale alle pendici del Salto Angel, nella Amazzonia venezuelana.

Situata all'interno del Parco Nazionale di Canaima, lungo il corso del Rio Carrao, si tratta della cascata più alta del mondo (979 metri), con una caduta di acqua di ben 807 metri, ed è sicuramente una delle maggiori attrattive dello stato latinoamericano. Una perla, resa negli ultimi anni più ardua da raggiungere per le vicissitudini politiche nazionali, ma rimasta tra le meraviglie del mondo e sogno segreto per molti viaggiatori.

Non per la produzione del film, che per girare le pericolosissime scene del finale, ha dovuto principalmente preoccuparsi di assicurare l'incolumità degli attori, sia grazie a controfigure di grande abilità (i professionisti Chris Sharma, Peter Croft e Dani Andrada) sia con accorgimenti tecnici all'avanguardia. Per non contaminare la natura circostante, né danneggiarla, si è dovuto ricorrere a una struttura da mezzo milione di dollari: una piattaforma grande all'incirca come un campo da football realizzata al di sotto della cima della cascata su un fianco dall'altopiano della montagna Auyantepui, o "Montagna del Diavolo", alta 2.535 metri sul livello del mare, che si estende per circa 700 km² sullo scudo della Guiana nello Stato di Bolivar.

"Il regista, Ericoson Core, è un buon amico e quando ha iniziato a studiare la scena è venuto da me - ha raccontato proprio l'arrampicatore statunitense Chris Sharma, spesso impegnato in gare di Coppa del mondo 'Lead' e 'Boulder'. - Nello script dovevano girare vicino a una cascata, sopra la giungla, e gli ho detto che dovevano andare al Salto Angel. Dovevano assolutamente andare sui Tepui del Venezuela". Un consiglio che ci sentiamo di estendere a tutti, anche a quanti non abbiano desiderio di confrontarsi con esperienze tanto estreme e che potranno contare sulla comodità del villaggio sulle rive della Laguna di Canaima, affascinante quanto attrezzato.
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