"Non si potrebbe immaginare una location più perfetta dell'Italia per girare questa epica, non vediamo l'ora di iniziare" aveva dichiarato lo stesso Bekmambetov alla viglia dell'inizio riprese del 2 febbraio 2015 e prima di imbarcarsi in una avventura di sei mesi conclusasi nell'agosto di quell'anno. Che lo ha portato a spingersi lontano dalla Capitale per approfittare delle meraviglie naturali del nostro Sud, approdando tra la Puglia di Gravina e la Basilicata di Matera.

Dopo Mel Gibson (La Passione), Catherine Hardwicke (Nativity), John Moore (Omen - Il presagio), Bruce Beresford (King David) - oltre a tantissimi italiani - i celebri Sassi sono così tornati a offrirsi come scenografia naturale e a fare le veci di Gerusalemme, con buona pace del Painted Canyon di Billings County, nel North Dakota, dove Timur Bekmambetov ha dovuto rinunciare a girare per i divieti (a quanto pare) arbitrari delle autorità locali, che hanno costretto a lavorare la sua seconda unità con solo otto persone di crew, senza i cavalli previsti e con un drone invece che le videocamere a mano.
Uno dei più entusiasti è stato Morgan Freeman, interprete (al fianco del Jack Huston protagonista e del Rodrigo Santoro di 300, scelto per la parte di Gesù e benedetto da Papa Francesco) dello sceicco Ilderim e accolto dal sindaco della cittadina Salvatore Adduce. "Sono contento di essere qui oggi in questa città straordinaria e magica, giustamente proclamata capitale europea della cultura 2019", sono state le parole dell'attore. Al quale hanno fatto eco quelle del Primo Cittadino: "Abbiamo messo a disposizione della produzione una complessa macchina organizzativa. Con Ben-Hur abbiamo sperimentato una nuova sede logistica, il piano terra dell'edificio comunale in via Sallustio. La struttura ha accolto nel migliore dei modi la produzione di questo film in un posto periferico della città, senza procurare disagi ai residenti - ha spiegato Adduce. - Crediamo di aver definitivamente posto le basi per attirare numerose produzioni cinematografiche attraverso un modello organizzativo efficiente".
"C'è qualcosa in queste antiche pietre e nella verità di una città tanto vecchia che si trasmette attraverso lo schermo", aveva dichiarato l'executive producer Mark Burnett, sicuramente conquistato anche dalle sistemazioni offerte dalla location a cast e crew: una ventina di differenti alberghi, incluso il lussuoso Sextantio Le Grotte della Civita, 'boutique hotel' ricavato nelle antiche abitazioni rupestri che dominano la città, a 4 minuti a piedi dalla Cattedrale di Matera e a 10 minuti dalla storica Casa Grotta di Vico Solitario, museo demo-antropologico.