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Le donne di Johnny Hallyday, sotto al Monte Bianco

Nel nuovo film di Claude Lelouch, un grande cast si raduna tra Alta Savoia e Clermont-Ferrand.

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L'Alta Savoia francese, e le pendici del nostro amatissimo Monte Bianco, si erano già prestate a fare da cornice tanto al "set idilliaco" della Marie Heurtin di Jean-Pierre Améris quanto al Sogno Americano di Jean Rochefort in cerca della Florida nel film di Philippe Le Guay dell'anno scorso. Oggi ritroviamo quei panorami ancor più protagonisti nel nuovo film del quasi ottuagenario Claude Lelouch, Parliamo delle mie donne, nel quale il regista parigino lascia la sua Montmartre - dove le riprese sono iniziate nel dicembre del 2012 - per spingersi a Sud, verso i confini italo-svizzeri per raccontare la storia del fotografo di guerra di fama internazionale interpretato da un grande Johnny Hallyday (affiancato, per l'occasione, da Sandrine Bonnaire, Eddy Mitchell e Irene Jacob).

Questi è Jacques Kaminsky, padre assente di quattro figlie - Primavera, Estate, Autunno e Inverno - trasferitosi da Parigi a Praz-sur-Arly, un paesino ai piedi del Monte Bianco, dove sogna di trascorrere un felice riposo dal lavoro in una splendida baita nelle Alpi con la sua nuova compagna Nathalie. Jacques, però, sente di essere arrivato a un momento dove, per essere realmente appagato, ha bisogno di riconciliarsi con la sua famiglia e le figlie, avute da donne differenti. Compito arduo, perché lui ha sempre preferito il lavoro agli affetti familiari. Così, il suo migliore amico Frédéric, spinto da una profonda e irrazionale amicizia, tenterà di farlo riconciliare con la famiglia attraverso una messinscena. Un'oscura menzogna che sconvolgerà la sua vita e quella delle persone intorno a lui, in quei giorni di apparente e festosa tranquillità.



"Kaminsky sceglie il posto giusto per evitare la collera dei suoi figli: un pezzo di paradiso lontano da Parigi, dove amici e famiglia possono fargli visita. Quando ha scoperto quel posto per la prima volta, ha subito capito che avrebbe trovato la strada per la felicità", racconta il regista che sembra condividere molte delle passioni del suo protagonista, visto che - dopo esser passato per Beaune, nel dipartimento della Côte d'Or, e in Borgogna - ha girato la quasi totalità del film nella regione del Rodano-Alpi e nei dintorni della suddetta Praz-sur-Arly, dove possiede una proprietà.

Le foto apparse nel gennaio 2013 sui profili Instagram di Laeticia (@LHallyday) e Johnny Hallyday (@JohnnySjh) ci mostravano uno scenario innevato, maestoso e affascinante, ma anche inquietante in un certo modo, come l'abitazione del protagonista, che il regista descrive come "A volte maestosa e rilassante, altre volte sembra angosciante". "È un posto davvero isolato - continua, spiegando l sua scelta… - Una sensazione che la moglie del fotografo, interpretata da Agnès Soral, sente immediatamente. È lei che dice al marito: "Non mi seppellirai mai qui!". A differenza di Jacques, lei ha paura di trovarsi veramente lontana dal mondo. Ed è anche grazie a questo posto che Jacques si rende conto di non aver più alcuna intesa con la moglie. Volevo che il fotografo scoprisse quel posto nelle condizioni peggiori: il freddo, la neve, il silenzio".

Ma fino al luglio successivo, Lelouch & Co. hanno potuto vedere cambiare lo scenario circostante, approfittando degli sfondi naturali della serie di cittadine - tutte nell'arco di un trentina di chilometri - tra Saint-Gervais-les-Bains (visibile dal Tramway du Mont-Blanc, celebre linea ferroviaria a cremagliera che raggiunge la maggior altezza di tutta la Francia, e nella scena della chiesa), Combloux (per il locale cimitero) e Megève fino a Saint­-Nicolas-la-Chapelle. E, allontandosi dalle Alpi, vere e proprie protagoniste del film, fino all'Alvernia, regione della Francia centro-meridionale nota per il suo capoluogo, Clermont-Ferrand.
 
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