Che si possa riuscire a parlare di Galizia grazie a un film è sempre un bene, anche nel caso di una storia dalle forti tinte drammatiche come quella di Desconocido - Resa dei conti dell'esordiente spagnolo Dani de la Torre. "Un appassionante road movie", come lo definisce lo stesso regista, originario di Monforte de Lemos, città situata nel sud della provincia di Lugo. Una delle location principali di questo dramma urbano arrivato ormai anche nelle sale italiane.
Un dramma che colpisce inatteso il promotore finanziario e padre di due bambini Carlos (interpretato da Luis Tosar), una figura resa antipatica dalla crisi economica degli ultimi anni che - in Spagna, come da noi - ha creato grandi inconvenienti a molti. Uno dei quali è la figura comune, e per questo ardua da identificarem del 'Desconocido', lo Sconosciuto del titolo. Un folle che per ricattare Carlos lo costringe a guidare per tutto il giorno su una macchina carica di esplosivo con i suoi figli a bordo…
Si capisce perché de la Torre lo abbia definito un 'Road Movie', essendo l'abitacolo della macchina il set principale dell'intera vicenda, che però si svolge nelle strade di una località ben nota allo stesso regista, percorsa in lungo e in largo dal malcapitato padre e ampiamente mostrata, anche se nel suo tessuto stradale: La Coruña. Qui ideale e indefinita città capace di portare "un uomo a raggiungere tutti i suoi obiettivi professionali e personali, ma che ora gli si rivolge contro, minacciando di distruggere la sua vita e quella dei suoi figli", come si legge nelle note ufficiali di regia.
Ma se la piazza circondata dalla polizia è quella di Rúa Emilia Pardo Bazán, la scena dell'inseguimento con gli elicotteri si conclude in realtà in Plaza de Vigo (sede anche di un interessante piano sequenza), a conferma che le riprese - durate nove settimane - hanno di fatto reso il capoluogo della comunità autonoma della Galizia un vero protagonista della pellicola. E difficilmente sostituibile, visto che il film "si sarebbe potuto girare in pochi altri posti" a detta della stessa produttrice Emma Lustres.
Una produzione che ha richiesto inoltre una grande pazienza agli stessi abitanti, a causa di più di una chiusura delle strade del centro per permettere le scene automobilistiche più ardite. Per non parlare dei camion dei pompieri, della protezione civile, ambulanze e un autobus di linea che sono stati raccolti tra Federico Tapia e Pardo Bazán per una delle scene più ricche di comparse viste da queste parti!. Visitando oggi La Coruña non avrete certo problemi a percorrere il tunnel di Juana de Vega, Plaza de Lugo e la avenida de Finisterre, passeggiare al Porto o a passare davanti alla Plaza de María Pita - come fa Carlos - alla fine di Viale Marina, uno dei luoghi simbolo della città particolarmente affollato nel fine settimana di gente che si raccoglie per visitare il Municipio o bere qualcosa in compagnia.
La magia della Galizia si rinnova anche così, prima ancora di spingersi nei dintorni alla ricerca della Torre de Hercules o Monte de San Pedro, Aquarium Finisterrae o la Playa de Riazor, il castello di San Anton o la Casa de las Ciencias… Tutti elementi che fanno unica questa terra e che sono entrati - insieme ad altri, ugualmente preziosi - nella storia raccontata da Dani de la Torre, come confermano le sue ultime parole: "Il mare, il vento, la pioggia, il sole, unitamente all’impulso vitale di una città che si sveglia e che spinge l’automobile fin dove i protagonisti giocano le loro ultime carte, ci ha aiutato a costruire un’atmosfera unica, ben integrata con gli ingranaggi di una storia che spero non lasci nessuno indifferente".