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Janssons Frestelse piatto tipico Svezia

Il tortino svedese che tenta i palati

Janssons Frestelse, lo sformato tipico a base di patate e cipolla non può essere preparato senza le "ansjovis"

tortino svedese a base di patate e acciughe
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Janssons Frestelse
In Svezia la cucina tradizionale - ”husmanskost” - è semplice ma non per questo poco gustosa. Affonda le sue radici in un’economia di altri tempi e nel clima temperato della Scandinavia. All’origine di molte delle abitudini alimentari c’era proprio la necesità di conservare per il resto dell’anno quei prodotti che altrimenti avrebbero avuto una durata molto limitata.

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Letterlamente “tentazione di Jansson”, la Jansson Frestelse è un piatto tradizionale a base di patate, cipolle, spratti, pangrattato e burro. È comunemente incluso in un buffet natalizio svedese, ma viene spesso consumato anche in altre occasioni. Il piatto è comune anche in Finlandia e Norvegia col nome di "Janssonin kiusaus". Lo janssons frestelse fa parte della selezione di piatti dello smörgåsbord, la tavola di "antipasti" svedese. È una portata calda da mangiare dopo quelli freddi (aringhe e insalate) e quelli a temperatura ambiente (paté e salumi). Grazie al fatto che è buono mangiato ben caldo, lo janssons frestelse è il cugino svedese dello spaghetto di mezzanotte, un corroborante spuntino prima di affrontare la fredda strada del ritorno a casa.

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Si è spesso detto che il nome ha avuto origine dal cantante d'opera Per Janzon (1844-1889), ricordato come un buongustaio. Un'altra rivendicazione dell'origine del nome è stata fatta da Gunnar Stigmark in un articolo ("Sa var det med Janssons frestelse") che apparve nella pubblicazione periodica Gastronomisk kalender. Secondo Stigmark, il nome è stato preso dall'omonimo film Janssons frestelse (1928) in cui compare il famoso attore Edvin Adolphson, mentre a dare il nome a questo piatto è stata la madre di Stigmark e la cuoca assunta per la particolare occasione di una cena sociale, dalla quale si è diffuso in altre famiglie ed infine nei ricettari.
 
Pare che questo piatto semplice e saporito venne creato agli inizi del ‘900 in onore di Per Janzon (1848-1889), un cantante lirico svedese appassionato di cibo. La ricetta fu pubblicata per la prima volta nel 1940 e da allora la “tentazione di Jansson” è diventata un classico della tavola svedese durante le feste natalizie.

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Secondo un’altra ipotesi,  si deve il nome all’iniziativa di una donna altolocata (una certa Elvira Stigmark) che in occasione delle celebrazioni per il capodanno del 1929 pensò di dare un appellativo più interessante al piatto che fino ad allora era stato semplicemente chiamato “piatto di acciughe alla Irma” lasciando alla cuoca (Sofie Pauline Brogårde) questo onore. Quest’ultima  lo dedicò a un film dal titolo “Jansons Frestelse” (1928) nel quale recitava come protagonista Edvin Adolphson, attore preferito della Stigmark.
 
Per la preparazione di questo piatto è necessario che tra gli ingredienti ci siano le acciughe svedesi, nello specifico le “ansjovisfiléer”, filetti di papalina marinati che in Italia si possono trovare in negozi specializzati o all’interno di qualche reparto food Ikea. La papalina (spattus sprattus) è un pescetto della stessa famiglia delle acciughe e delle aringhe, molto diffuso nell'Adriatico. In sostituzione delle ansjovis gli autori del libro "Nordic national recipes" suggeriscono l’utilizzo di aringhe salate ben sciacquate o di aringhe marinate. Inoltre l’aggiunta di sale nel piatto deve avvenire solo durante la cottura della cipolla.
 
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